Una svolta significativa è in arrivo per il sistema pensionistico italiano. L’INPS ha ufficializzato non solo le date di accredito delle pensioni di ottobre 2025, ma anche le novità operative che entreranno in vigore dal 2026, destinate a modificare profondamente il panorama previdenziale nazionale.
Anticipo dei pagamenti: confermata la prassi anche per ottobre 2025
Come negli ultimi anni, l’INPS ha confermato l’anticipo dell’accredito delle pensioni per il mese di ottobre 2025.
I pensionati che ricevono l’assegno tramite bonifico domiciliato vedranno l’accredito dal 1° ottobre 2025, mentre chi effettua il ritiro presso gli uffici postali potrà farlo già da lunedì 29 settembre 2025.
Questa scelta, ormai consolidata, mira a evitare disagi legati a festività o giorni non lavorativi, garantendo continuità nell’erogazione delle prestazioni e una maggiore tutela per le categorie più fragili.
INPS: più servizi digitali e assistenza potenziata
Parallelamente all’anticipo dei pagamenti, l’INPS ha annunciato il rafforzamento dei servizi digitali.
Il portale online sarà ulteriormente migliorato, con un’interfaccia semplificata e tempi di risposta più rapidi, mentre la rete di assistenza telefonica resterà attiva dal lunedì al sabato.
L’obiettivo è agevolare la gestione autonoma delle pratiche pensionistiche, rendendo più accessibili informazioni, moduli e consulenze.
Dal 2026 nuova riforma delle pensioni: età pensionabile, calcolo e incentivi
Con l’avvio del 2026 entreranno in vigore le disposizioni contenute nella nuova riforma pensionistica, approvata dal Parlamento per garantire la sostenibilità del sistema nel lungo periodo.
Revisione automatica dell’età pensionabile
L’età di accesso alla pensione sarà aggiornata periodicamente sulla base dei dati demografici forniti dall’ISTAT, con particolare attenzione all’aspettativa di vita.
Questo adeguamento dinamico è pensato per mantenere in equilibrio il rapporto tra lavoratori attivi e pensionati, ma ha già suscitato preoccupazioni tra sindacati e associazioni di categoria, timorosi di un aumento dell’età pensionabile effettiva.
Nuovo metodo di calcolo degli assegni
Il metodo di calcolo delle pensioni sarà rivisto per tenere conto non solo dei contributi versati, ma anche delle condizioni economiche nazionali.
Il nuovo modello prevede un adeguamento più flessibile agli andamenti del mercato del lavoro e dell’economia, così da rendere gli importi più aderenti alla situazione reale del Paese.
Incentivi per chi resta più a lungo al lavoro
Tra le novità più significative, la riforma introduce bonus economici per chi decide di posticipare il pensionamento oltre l’età minima prevista.
Il beneficio si tradurrà in un aumento dell’importo mensile, con l’obiettivo di promuovere una maggiore permanenza nel mondo del lavoro e di rafforzare la sostenibilità complessiva del sistema previdenziale.
Pensioni di reversibilità: dal 2026 cambia il calcolo in base al reddito familiare
Dal 2026 cambieranno anche le pensioni di reversibilità. Il nuovo criterio terrà conto del reddito complessivo del nucleo familiare, per garantire una distribuzione più equa delle risorse.
In questo modo, le tutele resteranno invariate per le famiglie a basso reddito, mentre verranno ridotti i benefici per i nuclei con disponibilità economiche più elevate.
Si tratta di una misura di razionalizzazione della spesa pubblica, volta a concentrare gli aiuti su chi ne ha realmente bisogno.
Pianificazione previdenziale: cosa cambia per lavoratori e aziende
Le modifiche introdotte dal 2026 impongono a tutti i cittadini una verifica accurata della propria posizione contributiva.
Le nuove regole potranno incidere sia sui tempi di accesso alla pensione sia sull’importo finale, rendendo indispensabile una pianificazione finanziaria più consapevole.
I lavoratori ancora in attività sono invitati a valutare forme di previdenza complementare e strumenti di risparmio privato, oggi considerati fondamentali in un sistema che attribuisce sempre più responsabilità individuale alla gestione della propria pensione.
Anche le aziende avranno un ruolo cruciale, offrendo consulenze personalizzate e percorsi formativi per accompagnare i dipendenti verso il nuovo regime.
Un impegno necessario per garantire una transizione ordinata e informata verso il futuro della previdenza italiana.





