La polizia, su disposizione del tribunale partenopeo e su richiesta della Procura, ha eseguito questa mattina un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di nove persone, accusate di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio di orologi di lusso.

Otto indagati sono finiti agli arresti domiciliari, mentre il presunto capo del gruppo, un 49enne con precedenti specifici, è stato trasferito in carcere.

Il ruolo degli indagati

Secondo le indagini, il 49enne avrebbe diretto l’associazione, coinvolgendo anche il figlio, che ricopriva il ruolo di corriere, incaricato di consegnare i preziosi agli acquirenti-ricettatori.

Altri due membri avrebbero avuto il compito di ricercare potenziali clienti, mentre un artigiano, specializzato nella riparazione di orologi e gioielli, metteva a disposizione il proprio laboratorio come luogo d’incontro tra il capo e i rivenditori.

Sequestri e perquisizioni

Nel corso delle perquisizioni, gli agenti hanno trovato 82mila euro in contanti e 18 orologi Rolex per un valore stimato di circa 450mila euro, custoditi nell’abitazione del presunto promotore.

Gli arrestati sono stati rintracciati tra Napoli, Caserta, Giugliano in Campania, Cardito, Casoria, Marcianise e Casagiove.

Le origini dell’indagine

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Napoli e condotta dalla Squadra Mobile, è partita nel gennaio 2023 dopo l’arresto di due minorenni (dicembre 2022) responsabili di diverse rapine di orologi di valore. I giovani risultarono in contatto con l’organizzazione per la vendita di parte della refurtiva.

Un traffico internazionale

Dalle indagini è emerso che il gruppo aveva base operativa a Napoli, ma ramificazioni all’estero. Gli orologi, provento di rapine, furti, truffe e contraffazioni, venivano riciclati attraverso due principali canali:

la rivendita in Medio Oriente, grazie a intermediari russi residenti negli Emirati Arabi;

la commercializzazione in fiere specializzate in Germania, frequentate da collezionisti e acquirenti internazionali.