Il 19 settembre 2025 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DPCM del 7 agosto 2025, che autorizza un ampio piano di assunzioni a tempo indeterminato nella Pubblica Amministrazione italiana.

Le nuove immissioni in servizio avverranno attraverso diverse modalità di reclutamento:

scorrimento di graduatorie già esistenti,

progressioni di carriera interne,

stabilizzazioni di personale precario,

mobilità da altri enti,

nuovi concorsi pubblici.

I bandi relativi alle nuove selezioni saranno pubblicati a partire dal 2025 e, in alcuni casi, anche nei successivi anni 2026-2027.

Settori interessati e numero di posti disponibili

Il piano di assunzioni coinvolge numerosi comparti strategici dello Stato, dagli enti fiscali e previdenziali ai ministeri chiave per la sicurezza e le infrastrutture. Tra i principali dati:

Agenzia delle Entrate: 1.000 funzionari;

INPS: 1.033 funzionari e 44 figure di alta professionalità;

Ministero della Difesa: 310 funzionari, 1.400 assistenti e 100 professionalità elevate, Ministero dell’Interno: 147 funzionari e 220 assistenti già nel 2025, con ulteriori assunzioni previste nel biennio successivo, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: 232 assistenti.

Requisiti di partecipazione ai concorsi

Per accedere ai concorsi pubblici sarà necessario possedere i requisiti generali:

cittadinanza italiana o di un Paese dell’Unione Europea,

maggiore età,

godimento dei diritti civili e politici,

idoneità fisica all’impiego.

A seconda del profilo professionale, saranno richiesti specifici titoli di studio:

diploma di scuola superiore per i ruoli di assistente,

laurea per i profili di funzionario.

Prove di selezione

I concorsi potranno prevedere diverse fasi di selezione:

Preselezione con quiz a risposta multipla (se prevista dal bando);

Prove scritte, che potranno consistere in quesiti, elaborati o test a tema;

Prova orale, in cui saranno valutate anche le competenze linguistiche e informatiche.

Obiettivi del provvedimento

Il nuovo DPCM punta a colmare i vuoti di organico causati da pensionamenti e cessazioni, e a rafforzare l’efficienza della Pubblica Amministrazione. Allo stesso tempo, rappresenta una concreta opportunità occupazionale per migliaia di candidati, offrendo contratti a tempo indeterminato e prospettive di stabilità lavorativa.