Grave episodio di violenza nel carcere di Carinola (Caserta), dove alcuni agenti della polizia penitenziaria sono stati aggrediti da un detenuto armato di un bastone. A denunciare l’accaduto è il Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria.
La ricostruzione dei fatti
Secondo quanto riferito, la scintilla sarebbe stata una protesta interna, durante la quale un gruppo di carcerati ha danneggiato locali e arredi dell’istituto. Nel corso dell’intervento per ristabilire l’ordine, un detenuto ha colpito violentemente alcuni agenti, provocando il ferimento di tre poliziotti.
Un agente ha riportato una grave ferita alla testa, per la quale si sono resi necessari dieci punti di sutura.
Altri due poliziotti hanno subito fratture e lesioni agli arti superiori.
Tutti e tre sono stati ricoverati in ospedale.
L’allarme del Sappe
Il sindacato sottolinea come, nonostante le ripetute richieste di trasferimento avanzate dalla direzione del carcere, la gestione delle assegnazioni abbia portato a Carinola detenuti con elevato indice di pericolosità.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha ribadito la necessità di fornire al personale strumenti di difesa adeguati e non letali:
i flash ball, fucili che sparano proiettili di gomma e già in dotazione alla polizia penitenziaria francese;
i bola wrap, dispositivi che lanciano lacci capaci di bloccare le gambe dei soggetti violenti, già utilizzati da alcune polizie locali italiane.
Sicurezza nelle carceri sotto pressione
L’aggressione di Carinola riaccende i riflettori sul tema della sicurezza negli istituti penitenziari italiani. Secondo il Sappe, la presenza di detenuti con profili ad alto rischio in strutture non adeguatamente attrezzate continua a mettere in pericolo la salute e l’incolumità degli agenti.





