Il CIPESS (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile) ha dato il via libera al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina, presentato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’infrastruttura, attesa da decenni e oggetto di acceso dibattito politico, sarà il ponte sospeso a campata unica più lungo del mondo, con una luce centrale di 3.300 metri e una lunghezza complessiva di 3.666 metri.
Le caratteristiche tecniche dell’opera
Il progetto prevede:
Due torri di 399 metri di altezza, posizionate sulle sponde calabra e siciliana;
Una quota di impalcato di 72 metri per consentire il passaggio delle navi;
Quattro cavi portanti del diametro di 1,26 metri, ognuno composto da 44.323 fili d’acciaio;
Pedaggi calibrati per garantire l’equilibrio finanziario della concessione e promuovere la continuità territoriale tra Sicilia e Calabria.
Il costo complessivo dell’opera è stimato in 13,5 miliardi di euro, interamente coperti da:
Risorse stanziate nella Legge di Bilancio 2024;
Aumento di capitale di 370 milioni sottoscritto nel 2023 dal Ministero dell’Economia e delle Finanze alla società Stretto di Messina.
Il Piano Economico-Finanziario ha confermato la sostenibilità dell’investimento, anche in relazione alle tariffe di attraversamento veicolare.
Le reazioni politiche
La maggioranza: «Un’opera storica, pronta a partire tra settembre e ottobre»
Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha definito l’approvazione del progetto «un’emozione» e «un punto di partenza, non di arrivo», dopo due anni e mezzo di lavoro.
«Con questa infrastruttura strategica abbatteremo drasticamente i tempi di attraversamento:
da 70-100 minuti a 10 minuti per le auto;
da 120-180 minuti a 15 minuti per i treni merci.
Il ponte sarà un acceleratore di sviluppo per il Mezzogiorno.»
Salvini ha confermato che si attende ora la bollinatura della Corte dei Conti, con l’obiettivo di avviare il cantiere tra settembre e ottobre 2025.
Anche Forza Italia ha celebrato il traguardo. Il presidente dei senatori, Maurizio Gasparri, ha parlato di «passaggio epocale verso un’opera attesa da decenni». Su X (ex Twitter), il vicepremier Antonio Tajani ha rilanciato un’immagine simbolo: Silvio Berlusconi con elmetto giallo davanti al ponte, accompagnata dalla frase: «Via libera al ponte sullo Stretto. Ce l’abbiamo fatta Presidente».
L’opposizione critica: «Un colossale spreco di denaro pubblico»
Le reazioni delle opposizioni non si sono fatte attendere.
Anthony Barbagallo (PD), capogruppo in Commissione Trasporti alla Camera, ha parlato di:
«Giornata triste per il Mezzogiorno. Il ponte è un’opera inutile, costosa e fuori tempo. Le vere priorità del Sud restano trasporti locali, ferrovie moderne, scuole sicure e sanità accessibile.»
Agostino Santillo (M5S), vicepresidente della Commissione Ambiente alla Camera, ha sottolineato che manca ancora la bollinatura della Corte dei Conti, definendo l’intera operazione:
«Un monumento alla propaganda. Un progetto senza basi concrete, portato avanti ignorando le esigenze reali dei territori più fragili.»
Cosa succede ora
Con l’approvazione del progetto definitivo e in attesa della verifica della Corte dei Conti, si apre la fase operativa. Se i tempi saranno rispettati, i lavori dovrebbero iniziare entro l’autunno 2025, segnando l’inizio concreto di una delle opere infrastrutturali più ambiziose nella storia italiana ed europea.