Il trattamento integrativo (noto anche come Bonus ex-Renzi o Bonus Irpef) spetta ai titolari di redditi da lavoro dipendente o assimilati — inclusi percettori di NASpI e DIS-COLL — con reddito annuo compreso tra 8.500 e 15.000 euro. L’erogazione è mensile ma non avviene in una data fissa: per agosto 2025 le probabilità indicano accrediti nella finestra di metà mese, con possibili scostamenti a seconda dell’elaborazione regionale e bancaria.

Che cos’è il Trattamento integrativo e a chi spetta
Il trattamento integrativo è una misura fiscale che integra i redditi da lavoro dipendente o assimilati per le fasce di reddito basso.
Possono riceverlo:

lavoratori dipendenti;

titolari di indennità di disoccupazione NASpI;

titolari di indennità DIS-COLL.

Condizione essenziale: il reddito complessivo annuo deve rientrare nella fascia 8.500–15.000 euro. L’importo riconosciuto è pari a 1.200 euro lordi all’anno, erogati in 12 rate mensili di circa 100 euro.

Come viene pagato il Bonus Ex-Renzi
Per i lavoratori dipendenti: il beneficio è corrisposto direttamente in busta paga dal datore di lavoro. La data di accredito segue quindi il calendario delle retribuzioni aziendali.

Per i percettori di NASpI o DIS-COLL: il pagamento è effettuato dall’INPS tramite bonifico separato dall’indennità principale. L’INPS elabora i pagamenti in flussi, quindi la data può variare tra gli assistiti.

L’erogazione è automatica per chi possiede i requisiti: non è richiesta una domanda specifica oltre a quelle già presentate per NASpI o DIS-COLL.

Quando arrivano i soldi ad agosto 2025: ipotesi e precedenti
Non esiste una data ufficiale unica per l’accredito del trattamento integrativo. Tuttavia, osservando le tempistiche degli anni precedenti, è possibile formulare alcune ipotesi realistiche:

Finestra più probabile — metà agosto: molti pagamenti per NASpI/DIS-COLL sono stati disposti nella seconda settimana o immediatamente prima di Ferragosto. Perciò la finestra 11–15 agosto 2025 è da considerarsi la più plausibile.

Accrediti scaglionati: alcuni beneficiari possono ricevere l’accredito prima della data sopra indicata, altri nella seconda metà del mese (ad esempio 18–20 agosto) a seconda del flusso di lavorazione.

Possibili ritardi o anticipi: problemi amministrativi, aggiornamenti dei sistemi o procedure bancarie possono causare scostamenti; pertanto non è escluso che alcuni accrediti arrivino in date successive.

Come verificare lo stato del pagamento (passo per passo)
Per avere conferma sull’effettivo accredito segui questi passaggi:

Accedi al Fascicolo Previdenziale del Cittadino sul sito INPS: controlla le notifiche relative alle prestazioni e lo storico dei pagamenti.

Usa il servizio “Stato di un pagamento” su INPS.it per verificare se la disposizione è stata emessa e la data di esecuzione.

Controlla l’home banking o l’estratto conto: la data di disposizione può comparire prima della disponibilità effettiva, perciò verifica la disponibilità reale sul conto.

Contatta un patronato o il Contact Center INPS se non trovi informazioni o sospetti un problema tecnico o documentale.

Cosa fare in caso di mancato accredito
Verifica che il tuo rapporto con l’INPS sia in regola (documentazione aggiornata, eventuali comunicazioni ricevute).

Rivolgiti a un patronato: può effettuare controlli, inoltrare richieste di verifica e assisterti nelle procedure.

Se il problema è tecnico o di calcolo, richiedi un riscontro formale all’INPS attraverso il portale o i canali di assistenza.