La Campania registra i primi due decessi attribuibili a infezione da West Nile Virus, mentre un terzo caso mortale è stato segnalato all’ospedale Spallanzani di Roma. Quest’ultimo paziente, pur residente nel Lazio, aveva recentemente soggiornato a Baia Domizia, località interessata dal medesimo focolaio epidemiologico.

Deceduto a Roma Mario Tatangelo: aveva subito un trapianto cardiaco
Il paziente morto a Roma è Mario Tatangelo, 77 anni, ex imprenditore con una storia clinica complessa: nel 2014 era stato sottoposto a trapianto di cuore. Le prime informazioni indicano che risiedesse nella provincia di Latina e che avesse trascorso un breve periodo a Baia Domizia, da cui potrebbe derivare l’esposizione al virus.

Campania: due decessi e un focolaio localizzato
La prima vittima campana è G.A., classe 1951, originario di Napoli e residente a Pomigliano d’Arco. L’uomo era stato ricoverato il 20 luglio all’Ospedale del Mare per una grave emorragia digestiva, evento indipendente dall’infezione. Nei giorni successivi si sono manifestati febbre e stato confusionale, segni di possibile coinvolgimento neurologico. Dopo la conferma della diagnosi tramite rachicentesi, il paziente è deceduto il 25 luglio.

Il secondo decesso riguarda A.L., 80 anni, residente nella frazione Montedecoro di Maddaloni. L’uomo, già affetto da patologie croniche e cardiopatia, è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Le sue condizioni si sono aggravate rapidamente fino al decesso.

Situazione epidemiologica e nuovi casi
La diffusione del virus interessa in particolare il litorale Domizio e la provincia di Caserta, dove si registra un focolaio attualmente sotto stretta sorveglianza sanitaria. Oltre ai decessi, sono confermati 18 casi positivi, con due ulteriori pazienti classificati come sospetti. Si stima che il numero reale degli infetti asintomatici possa superare le 2.000 unità, tenuto conto dell’assenza di trasmissione interumana.

Due nuovi casi sono individuati a San Sebastiano al Vesuvio e ad Ercolano, mentre altri pazienti sono in fase di osservazione o in attesa di conferma diagnostica presso diversi presidi ospedalieri della regione.

Il ruolo delle strutture sanitarie
L’ospedale Cotugno di Napoli ha preso in carico tre pazienti: uno dimesso, uno ricoverato in Neurologia e uno in Rianimazione. Il Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta segue tre pazienti, di cui due in gravi condizioni. Altri casi sospetti sono segnalati a Marcianise, Sessa Aurunca e Aversa, dove risultano ricoverati cinque pazienti, suddivisi tra Neurologia, Medicina Generale e Rianimazione.

Un paziente positivo ma paucisintomatico è monitorato a domicilio dopo essere individuato durante uno screening successivo a una donazione di sangue.

Confronto con anni precedenti e gestione regionale
Nonostante la crescita dei casi, le autorità sanitarie regionali definiscono la situazione “fisiologica” e in linea con quanto osservato negli anni precedenti. Nel 2023, il Salernitano aveva registrato 18 casi con 5 decessi, mentre il Beneventano nel 2024 ha riportato 12 casi e 3 morti. Attualmente, entrambe le province risultano indenni.

Per migliorare la gestione dei dati e delle notifiche, la Regione Campania ha nominato un nuovo dirigente per il servizio Salute umana e veterinaria. La struttura ha il compito di centralizzare le informazioni sanitarie e coordinare la sorveglianza epidemiologica, sia umana che animale.

Aggiornamento nazionale
A livello nazionale, i casi accertati di infezione da West Nile Virus sono saliti a oltre 40, con 5 decessi. Oltre ai due morti in Campania, un altro decesso è riconducibile al soggiorno in una zona interessata dal focolaio campano, pur trattandosi di un residente laziale.