Grande successo per la presentazione del romanzo Un Vesuvio di Emozioni, primo lavoro letterario di Marina De Rosa, edito da Il Quaderno Edizioni. L’evento si è svolto nella Sala Consiliare del Comune di San Giuseppe Vesuviano, registrando un’ampia partecipazione di pubblico, in particolare giovani, e confermandosi un momento di forte impatto emotivo e culturale per la comunità.

A rendere speciale la serata è stata anche la presenza delle istituzioni locali, con interventi significativi del Sindaco Michele Sepe e dell’Assessore Andrea Amendato. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di sostenere iniziative culturali che diano voce alle nuove generazioni e affrontino temi sensibili e attuali.

Un romanzo che dà voce alle fragilità giovanili
Un Vesuvio di Emozioni non è solo un romanzo d’esordio, ma una vera e propria testimonianza letteraria delle difficoltà che molti giovani affrontano ogni giorno. Marina De Rosa, insegnante e scrittrice, ha scritto questo libro con un obiettivo preciso: dare voce a chi si sente solo, smarrito o sopraffatto dall’ansia.

Nel corso della presentazione, l’autrice ha condiviso le motivazioni che l’hanno spinta a scrivere: «Fin da bambina sognavo di scrivere un libro. Oggi quel sogno è diventato realtà. Il mio desiderio è che Un Vesuvio di Emozioni possa aiutare chi vive momenti di crisi interiore, facendo sentire meno solo chi lotta contro il senso di inadeguatezza, la paura, gli attacchi di panico».

Il romanzo affronta temi forti e profondamente attuali, come: la carenza di opportunità lavorative nel Sud Italia, soprattutto a Napoli; l’emigrazione forzata dei giovani, costretti ad abbandonare la propria terra in cerca di un futuro migliore; le fragilità emotive, come ansia e attacchi di panico, spesso vissute in silenzio e con vergogna.

L’ispirazione per il romanzo nasce anche dall’esperienza personale dell’autrice. Marina De Rosa, impegnata nel mondo della scuola e dello sport, si confronta quotidianamente con il disagio giovanile: «Capita spesso, sia a scuola che in palestra, di vedere ragazze sopraffatte dall’ansia. Sono momenti intensi, che mostrano quanto queste emozioni siano più diffuse di quanto si pensi, ma troppo spesso nascoste».

Questa consapevolezza ha fatto nascere l’urgenza di scrivere, per raccontare, per tendere una mano: «Volevo dire a tutti che non si è soli, che c’è sempre la possibilità di una rinascita, anche nei momenti più bui. Le emozioni difficili possono trasformarsi in forza, se vengono riconosciute e condivise».

Un messaggio di speranza e impegno per il futuro
Il romanzo Un Vesuvio di Emozioni si rivolge in modo particolare ai giovani, ma interpella anche gli adulti, gli educatori e le istituzioni. Il messaggio di fondo è chiaro: serve maggiore ascolto, comprensione e supporto per le nuove generazioni. «I ragazzi hanno bisogno di sentirsi visti, accolti, ascoltati. È fondamentale creare spazi di confronto, dove si possa parlare liberamente di ciò che si prova dentro. L’ansia, la paura e la fragilità non devono più essere un tabù. Parlare è il primo passo per guarire. E noi adulti abbiamo il dovere morale di esserci, di non lasciare soli i nostri giovani».