È ufficialmente aperta l’inchiesta della Procura di Napoli sull’incidente mortale avvenuto ieri mattina nel quartiere collinare del Rione Alto, dove tre operai sono deceduti precipitando nel vuoto da un’altezza di oltre 20 metri. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Antonio Ricci, della VI sezione (infortuni sul lavoro e incolumità pubblica), insieme alla sostituta procuratrice Stella Castaldo.

I nomi delle vittime
Le vittime dell’incidente sono:

Vincenzo Del Grosso, 53 anni, di Napoli

Ciro Pierro, 61 anni, di Calvizzano

Luigi Romano, 66 anni, di Arzano

I tre operai erano impegnati in lavori di manutenzione sul tetto di un edificio di sette piani in via Domenico Fontana. Stavano operando su un cestello agganciato a un ponteggio mobile, che per cause ancora da accertare si è improvvisamente capovolto, provocandone la caduta.

Indagati il titolare della ditta, il responsabile della sicurezza e altri due soggetti
A seguito dei primi riscontri investigativi, quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati:

Il titolare della ditta per cui lavoravano gli operai

Il responsabile della sicurezza del cantiere

Il noleggiatore del montacarichi

L’amministratore del condominio dove è avvenuto l’incidente

Le indagini puntano a verificare eventuali responsabilità individuali e omissioni nei protocolli di sicurezza.

Lavoratori non in regola e assenza di dispositivi di protezione
Secondo i primi accertamenti effettuati dalla Questura di Napoli, due dei tre operai non risultavano regolarmente assunti: solo uno di loro aveva un contratto di lavoro. Inoltre, al momento dell’incidente, nessuno indossava dispositivi di protezione individuale, come caschi o imbracature di sicurezza, che avrebbero potuto impedire la tragedia.

Sicurezza sul lavoro: si riapre il dibattito politico
L’incidente a Napoli si aggiunge a quello avvenuto nello stesso giorno in provincia di Brescia, dove un uomo di 60 anni è morto schiacciato da un muletto. Questi eventi hanno riacceso il dibattito nazionale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il senatore di Alleanza Verdi-Sinistra Tino Magni ha definito la situazione “preoccupante” e ha sollecitato l’introduzione di norme più severe, maggiori controlli, ispettori e formazione obbligatoria, oltre all’eliminazione del meccanismo del massimo ribasso e degli appalti a cascata.

Sulla stessa linea anche Massimiliano Manfredi, consigliere regionale campano (PD), che ha condiviso le dichiarazioni del segretario generale della UIL Pierpaolo Bombardieri. Manfredi ha ribadito la necessità di introdurre il reato di omicidio sul lavoro e rafforzare le misure di prevenzione:

“Se vogliamo davvero porre fine a questa mattanza, servono azioni immediate e concrete.”