Due anni di reclusione con patteggiamento e la chiusura definitiva del procedimento penale. È questa la conclusione della vicenda giudiziaria che ha coinvolto un uomo di 36 anni di Scafati, dopo che la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il suo ricorso.

I fatti risalgono a circa un anno fa, quando i carabinieri effettuarono una perquisizione personale e domiciliare a carico dell’uomo, ottenendo riscontri immediati. All’interno della sua abitazione furono rinvenuti e sequestrati nove involucri contenenti cocaina, altri due con marijuana, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle sostanze stupefacenti. Durante l’operazione, i militari trovarono anche una somma in contanti ritenuta, in un primo momento, possibile provento dell’attività di spaccio. Il 36enne sostenne invece che il denaro fosse frutto del suo lavoro come garzone.

L’aspetto più inquietante dell’intervento fu però la scoperta di due ordigni di natura artigianale, anch’essi sequestrati. La presenza degli esplosivi fece ipotizzare inizialmente un coinvolgimento dell’uomo in dinamiche criminali più complesse, forse legate ad attività estorsive. Tuttavia, le successive indagini non portarono ad alcuna evidenza concreta oltre quanto già accertato nel corso della perquisizione.

Il procedimento si è infine concluso con un patteggiamento concordato dinanzi al GUP del Tribunale di Nocera Inferiore, che ha definito la pena detentiva in due anni. La sentenza è ora definitiva.