Il corpo di Emanuela Ruggeri, 35 anni, è stato ritrovato a Roma nella giornata di ieri, seminascosto tra le sterpaglie in via del Mandrione. A lanciare l’allarme è stato un passante che stava portando a spasso il cane. L’identificazione è stata possibile grazie ai documenti ritrovati accanto al cadavere e ai tatuaggi presenti sul corpo.

La madre della donna aveva presentato denuncia di scomparsa ai carabinieri della Stazione di Santa Maria del Soccorso il giorno precedente, riferendo di non avere più notizie della figlia dalla sera del 14 luglio. Emanuela viveva con lei nella zona di Colli Aniene, a Roma.

Gli elementi da chiarire

Numerosi sono i punti ancora oscuri su cui stanno indagando gli inquirenti. Primo fra tutti: come sia arrivata Emanuela nel luogo dove è stata ritrovata. «Lei non guidava, quindi qualcuno deve avercela portata», ha dichiarato la madre al Corriere della Sera. La donna ha raccontato che la figlia era tornata a vivere a Roma lo scorso 15 gennaio, dopo un periodo a Torino con l’ex compagno.

La sera della scomparsa, Emanuela aveva detto di essere uscita per cena con un’amica a casa di un conoscente. «Mi ha scritto che sarebbe andata a mangiare fuori, poi mi ha inviato un altro messaggio dicendo che era stata al mare e che aveva il cellulare scarico. Dopo quel messaggio, il silenzio», ha riferito ancora la madre.

Le indagini

Secondo quanto comunicato alla famiglia, nella zona del ritrovamento sono presenti alcune telecamere di sorveglianza, che potrebbero rivelarsi fondamentali per ricostruire gli spostamenti di Emanuela nelle ultime ore di vita. Le forze dell’ordine stanno esaminando ogni dettaglio: contatti recenti, amicizie, e soprattutto i legami con l’ex compagno a Torino.

Il caso è al momento oggetto di indagini approfondite da parte della procura e delle forze dell’ordine, che non escludono alcuna pista.