Avevano trasformato un autolavaggio in un punto nevralgico per lo spaccio di droga. Il clan Mazzarella, una delle organizzazioni camorristiche più radicate e strutturate di Napoli, usava quell’attività commerciale per gestire i contatti con gli acquirenti, mentre lo stupefacente era conservato in un immobile nella zona sotto il loro controllo. Cocaina, hashish e marijuana venivano movimentate seguendo una filiera collaudata, che ha permesso al clan di consolidare il proprio dominio su ampie aree del capoluogo partenopeo.
Le forze dell’ordine hanno notificato un totale di 25 misure cautelari: 18 arresti in carcere, due ai domiciliari e cinque divieti di dimora. Sono 57, invece, gli indagati complessivi, secondo quanto emerso al termine di una complessa attività investigativa che ha coperto un arco temporale compreso tra il 2022 e il 2023. L’inchiesta si è focalizzata su tre articolazioni della federazione criminale: il gruppo attivo nella zona del Connolo, guidato dalle famiglie Barattolo e Galiero; la fazione di Forcella, sotto il controllo della famiglia Buonerba, noti come i “Cappelloni”; e infine la cellula di Poggioreale, guidata dai Nunziata, soprannominati i “Castagnari”.
A fornire ulteriori dettagli è stato il dirigente della Squadra Mobile di Napoli, Giovanni Leuci, che ha messo in evidenza l’importanza strategica della gestione degli alloggi pubblici da parte del clan. Non si trattava solo di trarne un profitto economico: il vero obiettivo era rafforzare il controllo sociale sul territorio. Attraverso l’assegnazione delle case popolari, infatti, il clan consolidava la propria influenza sulle comunità locali, offrendo favori in cambio di fedeltà e silenzio.
Nel corso delle indagini, oltre allo stupefacente, sono sequestrate anche armi, confermando la pericolosità di un’organizzazione capace di muoversi con metodo, struttura e radicamento profondo nel tessuto urbano. Il lavoro degli investigatori ha fatto luce su un sistema criminale in grado di rigenerarsi, affermarsi nei quartieri centrali e periferici della città e mantenere salde le sue alleanze interne nonostante i colpi inferti dallo Stato.