Il Teatro Minerva rischia seriamente la chiusura. A lanciare l’allarme è Pino De Caro, direttore artistico dello storico cine-teatro, attraverso una lettera indirizzata al sindaco Pasquale Di Lauro, in cui denuncia una situazione economica ormai insostenibile.

“Il teatro è in agonia”: mancano i fondi pubblici
«Il Minerva è in lenta agonia – scrive De Caro –. L’assenza di finanziamenti da parte della Regione Campania, della Città Metropolitana e di altri enti pubblici, fatta eccezione per un piccolo contributo comunale legato alla rassegna teatrale 2024/2025, non consente di coprire le spese vive: affitto, utenze, manutenzione ordinaria e straordinaria».

Il direttore sottolinea come fino ad oggi sia stato possibile tenere in vita il teatro solo grazie al sostegno degli abbonati, alle iniziative promosse da scuole e associazioni locali, e al sacrificio personale dei gestori. Tuttavia, negli ultimi mesi, il calo delle attività ospitate – anche da parte di soggetti pubblici che hanno preferito altre sedi – ha determinato una drastica riduzione delle entrate.

Proposte per salvare il Minerva
De Caro propone una serie di soluzioni per scongiurare la chiusura, attraverso una forma di partenariato pubblico-privato, già sperimentata con successo in altri comuni sprovvisti di teatri pubblici:

Convenzioni con le scuole per eventi scolastici durante l’anno;

Attivazione di una scuola di teatro per ragazzi;

Cineforum per adulti e bambini;

Proiezioni estive, anche all’aperto;

Collaborazioni con le associazioni culturali del territorio;

Presentazioni di libri, convegni e incontri tematici.

“Ripartire dalla cultura”: il flash mob del 23 giugno
Per sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni, è stato organizzato un flash mob in piazza Pace il prossimo 23 giugno alle 19:30, con lo slogan:
“No alla chiusura, sì alla cultura!”.

«Questa è una battaglia di civiltà – afferma De Caro –. Il teatro non è solo uno spazio fisico, ma un presidio culturale e formativo. La chiusura del Minerva sarebbe una perdita irreparabile per Boscoreale e per l’intero comprensorio. Dobbiamo agire ora, per garantire un futuro alle nuove generazioni anche attraverso la cultura».