Novità importanti per molti lavoratori italiani: è ufficiale, a giugno arriva un rimborso statale fino a 1700 euro, direttamente sul conto corrente. Non servono richieste complicate o lunghe pratiche burocratiche: basta dimostrare di aver lavorato, e il diritto al bonus scatta in automatico. Lo stabilisce la legge, e la Cassazione lo ha recentemente confermato.

Ma da dove nasce questa misura e chi ne ha diritto? Scopriamo tutti i dettagli.

Bonus lavoratori 2024: cosa prevede la normativa
Il contesto riguarda in particolare lavoratori del settore motori, trasporti e mobilità, ma può estendersi anche ad altri ambiti. Parliamo di figure professionali spesso esposte a condizioni lavorative stressanti o non tutelate a sufficienza, nonostante i contratti collettivi nazionali (CCNL) di riferimento.

È proprio in questi casi che la legge interviene, con un risarcimento economico che può arrivare fino a 1700 euro, anche in assenza di una prova diretta del mobbing. Un cambiamento significativo, destinato ad avere un impatto concreto per migliaia di dipendenti.

Mobbing o straining: cosa dice la Cassazione
Il concetto chiave qui è quello di straining, una forma di disagio lavorativo prolungato ma non necessariamente persecutorio. Secondo l’articolo 2087 del Codice Civile, il datore di lavoro ha l’obbligo di tutelare la salute psicofisica del dipendente. Quando questo non accade, scatta il diritto al risarcimento.

La Cassazione ha chiarito che anche senza dimostrare un intento persecutorio (tipico del mobbing), il giudice può riqualificare la richiesta in forma di straining. In parole semplici, se il lavoratore ha subito un danno, ha diritto al risarcimento anche in mancanza di prove forti.

Chi ha diritto al rimborso da 1700 euro?
Secondo le ultime interpretazioni, il bonus è valido per tutti i lavoratori sotto CCNL, a patto che possano dimostrare l’esistenza di un rapporto di lavoro e di condizioni professionali stressanti o dannose. Non è necessario dimostrare il mobbing, basta anche solo una documentata condizione di disagio sul luogo di lavoro.

Il rimborso arriva in un’unica soluzione e può raggiungere fino a 1700 euro, secondo quanto previsto dai giudici nei casi già trattati.

Come ricevere il bonus?
Dimostra di aver lavorato nel periodo oggetto della richiesta.

Documenta eventuali situazioni di disagio (turni massacranti, pressioni indebite, clima ostile, ecc.).

Eventualmente presenta ricorso tramite un legale o sindacato, ma in molti casi basta l’attivazione del procedimento standard.

Inoltre, è importante sapere che non serve avviare una causa per mobbing: spesso è sufficiente l’esame del caso da parte di un giudice, che può disporre il risarcimento per straining.