Tentativo di evasione sventato nel carcere di Secondigliano nella mattinata di martedì 20 maggio. Un detenuto ha cercato di fuggire arrampicandosi sul tetto dell’istituto penitenziario, ma è stato prontamente intercettato e bloccato dagli agenti della Polizia Penitenziaria, evitando conseguenze drammatiche.
A dare notizia dell’accaduto è stato il Consipe, sindacato di categoria, che in una nota a firma del dirigente Bruno Faraldo ha sottolineato: “Solo grazie al tempestivo e coraggioso intervento del personale l’episodio si è concluso senza gravi conseguenze”.
Allarme sulle condizioni del sistema penitenziario
Il tentativo di evasione riaccende i riflettori sulle criticità strutturali e organizzative del sistema carcerario. “Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di un sistema al collasso – ha aggiunto Faraldo – schiacciato da sovraffollamento, organici insufficienti e carenze infrastrutturali che mettono quotidianamente a rischio la sicurezza dell’istituto e la salute psicofisica degli operatori”.
Anche il vicepresidente nazionale del Consipe, Luigi Castaldo, è intervenuto sull’episodio: “Le tecnologie di sorveglianza non possono sostituire la presenza fisica dei poliziotti. Solo un incremento delle risorse umane può garantire livelli adeguati di sicurezza e un’effettiva funzione rieducativa della pena”.
Richiesta di intervento strutturale
Il sindacato chiede un intervento urgente da parte del Ministero della Giustizia per rafforzare gli organici, potenziare le strutture e migliorare le condizioni di lavoro degli agenti penitenziari, che spesso si trovano ad affrontare situazioni estreme in totale solitudine operativa.