Con la maglia di Maradona a Roma, aggrediti prima un tifoso e poi una ragazza: "Vi accoltelliamo"

Le celebrazioni per lo scudetto del Napoli, che hanno coinvolto migliaia di tifosi in tutta Italia, sono state segnate da gravi episodi di violenza, anche al di fuori dei confini regionali. A Roma, in...

A cura di Redazione
28 maggio 2025 22:00
Con la maglia di Maradona a Roma, aggrediti prima un tifoso e poi una ragazza: "Vi accoltelliamo" -
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Le celebrazioni per lo scudetto del Napoli, che hanno coinvolto migliaia di tifosi in tutta Italia, sono state segnate da gravi episodi di violenza, anche al di fuori dei confini regionali. A Roma, in Piazza del Popolo, alcuni sostenitori partenopei sono stati aggrediti da gruppi di individui animati da odio calcistico.

Due episodi distinti, entrambi di matrice intimidatoria e violenta, sono segnalati al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli. Uno dei casi è denunciato ai carabinieri.

Nel primo episodio, un uomo vestito con la maglia del Napoli n.10 di Maradona e sventolante una bandiera del club è accerchiato da otto persone. Gli aggressori gli hanno intimato di consegnare lo stendardo e, al suo rifiuto, lo hanno picchiato violentemente.

Nel secondo episodio, una ragazza e alcuni amici sono minacciati da un gruppo di individui con accento romano, che hanno pronunciato frasi come: “Occhio che vi accoltelliamo”, pretendendo la consegna della sciarpa azzurra. Anche in questo caso, l’intimidazione è sfociata in un’aggressione fisica.

Di fronte a questi fatti, è intervenuto il deputato Borrelli, che ha commentato con fermezza:

“La violenza non è esclusiva di Napoli ma è una realtà purtroppo sempre più diffusa, soprattutto nelle grandi città. Se fosse un fenomeno localizzato, basterebbe agire a livello culturale. Ma qui parliamo di una radice molto più profonda, che affonda nell’inciviltà, nell’intolleranza e nell’assenza di educazione al rispetto.”

Secondo Borrelli, è urgente attuare interventi strutturali, che includano non solo una maggiore presenza delle forze dell’ordine nei luoghi pubblici, ma anche percorsi di rieducazione civica e un inasprimento delle misure contro la violenza negli spazi urbani.

“È inaccettabile – ha aggiunto – che una festa popolare come quella per lo scudetto si trasformi in un incubo. Il calcio non può essere strumento di divisione, intimidazione o violenza. Presenterò una segnalazione formale alle autorità competenti, affinché si attivi un’indagine nazionale su questi episodi. I cittadini devono poter festeggiare in sicurezza, ovunque si trovino.”

Gli episodi di Roma, per la loro gravità, pongono l’attenzione su un problema nazionale, che va oltre il tifo sportivo: riguarda la convivenza civile e il diritto di esprimere liberamente la propria identità senza temere ritorsioni.

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