L’INPS ha comunicato il calendario dei pagamenti per l’assegno unico e universale di maggio 2025. I beneficiari riceveranno l’importo a partire dal 20 maggio, ma ci sono alcune precisazioni importanti da fare, soprattutto per chi non ha aggiornato l’ISEE entro i termini stabiliti.
Quando arriva il pagamento dell’assegno unico di maggio
Secondo quanto riportato dall’INPS, l’accredito dell’assegno unico relativo al mese di maggio inizierà lunedì 20 maggio 2025. Tuttavia, questa data è valida soltanto per le famiglie che non hanno modificato il proprio ISEE e la composizione del nucleo familiare rispetto ai mesi precedenti.
Nel caso in cui si siano verificati cambiamenti – ad esempio, un aggiornamento dell’ISEE o variazioni nel nucleo familiare – il pagamento potrebbe slittare di qualche giorno, pur rimanendo previsto entro la fine del mese.
ISEE non aggiornato: cosa succede e come rimediare
È importante ricordare che il termine per l’aggiornamento dell’ISEE era fissato al 28 febbraio 2025. Le famiglie che non hanno rispettato questa scadenza stanno ricevendo, a partire dal mese di marzo, l’importo minimo dell’assegno unico, pari a 57,5 euro mensili.
Tuttavia, non tutto è perduto. Infatti, è possibile presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) entro il 30 giugno 2025. In questo modo si potrà non solo ottenere l’importo corretto per i mesi successivi, ma anche recuperare gli arretrati a partire da marzo.
Per aggiornare la DSU, è possibile rivolgersi a un CAF o patronato, oppure procedere autonomamente attraverso il portale INPS, utilizzando credenziali SPID, CNS o CIE.
Gli importi aggiornati dell’assegno unico
Chi ha già aggiornato correttamente l’ISEE all’inizio del 2025 sta ricevendo gli importi adeguati alla propria situazione economica. Di seguito, le nuove soglie mensili:
201 euro per ciascun figlio minorenne (in aumento da 199,40 euro);
97,70 euro per i figli di età compresa tra 18 e 20 anni (in aumento da 96,90 euro);
120,60 euro per figli non autosufficienti (in aumento da 119,60 euro);
34,40 euro per il secondo percettore di reddito (in aumento da 34,10 euro).
Questi importi possono variare in base al valore ISEE e ad altre condizioni familiari specifiche.