Il Decreto Coesione del 7 maggio 2024 introduce nuove misure mai applicate prima, finalizzate a favorire l’autoimpiego e l’occupazione giovanile e femminile, soprattutto nei settori strategici legati alla transizione ecologica e digitale. A fronte di uno stanziamento complessivo di oltre un miliardo di euro, sono previsti bonus mensili fino a 800 euro per le imprese e fino a 500 euro per i giovani imprenditori, validi per periodi che variano da due a tre anni, a seconda della tipologia di incentivo.
Tempistiche e pubblicazione dei decreti attuativi
Dopo alcune criticità iniziali e rallentamenti dovuti ai necessari passaggi con la Commissione europea, i decreti attuativi interministeriali sono ormai prossimi alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il primo decreto, relativo all’autoimpiego e alle assunzioni nelle PMI, è già stato firmato. Il secondo, in fase conclusiva di approvazione europea, sarà firmato e pubblicato nei prossimi giorni nella sua versione corretta.
Bonus giovani under 35: fino a 650 euro al mese
Una delle principali misure del decreto è l’esonero contributivo totale (100%) a carico delle aziende, ad eccezione dei contributi INAIL, per l’assunzione a tempo indeterminato di giovani under 35. Il bonus è pari a 500 euro mensili per i contratti stipulati tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 su tutto il territorio nazionale, incluse le aree ZES del Mezzogiorno.
Tuttavia, per le assunzioni effettuate a partire dal 31 gennaio 2025, l’importo massimo dell’esonero sale a 650 euro mensili, a condizione che il lavoratore risulti disoccupato da almeno due anni. Il beneficio ha durata massima di due anni e non si applica ai contratti di apprendistato.
Da sottolineare che il contributo sarà riconosciuto retroattivamente, anche alle aziende che hanno effettuato assunzioni in previsione dell’entrata in vigore del bonus. Questa rettifica si è resa necessaria dopo le proteste di alcune imprese e forze politiche, a seguito della pubblicazione di un primo decreto con effetti limitati alle assunzioni post-gennaio.
Sono previste tuttavia alcune restrizioni: le aziende non devono aver effettuato licenziamenti economici nella stessa unità produttiva nei sei mesi precedenti l’assunzione, né possono farlo nei sei mesi successivi.