La Guardia di Finanza di Napoli, attraverso il Reparto Operativo Aeronavale, ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo riguardante otto elicotteri riconducibili a quattro persone, tra cui il legale rappresentante della società Rotortech srl di Pompei, stessa azienda che il 20 agosto 2015, con un suo elicottero, sganciò petali di rosa sulla chiesa di Don Bosco a Roma per le esequie di Vittorio Casamonica, la Rotortech srl. di Pompei (Napoli) a cui oggi la Guardia di Finanza e la Procura di Torre Annunziata (coordinata dal procuratore Nunzio Fragliasso) hanno sequestrato otto velivoli per mancanza di autorizzazione e controlli.
Al vaglio degli investigatori anche un altro episodio simile al precedente, che sarebbe avvenuto a Pompei quando un elicottero della società ha sorvolato il centro cittadino e lanciato petali bianchi sugli invitati a un matrimonio “senza l’autorizzazione dell’Enac”. Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica oplontina, nell’ambito di un’indagine volta a interrompere un’attività aerea ritenuta illecita e pericolosa per la sicurezza pubblica.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, fino a novembre 2024 nel comune di Pompei, gli indagati avrebbero svolto voli turistici, air-taxi e lanci di oggetti in volo senza alcun titolo autorizzativo. Le violazioni contestate fanno riferimento a numerosi articoli del Codice della Navigazione, tra cui:
Art. 1188: esercizio di voli commerciali senza certificazione di operatore aereo né licenza di esercizio, Art. 1216: impiego di aeromobili non abilitati alla navigazione per fini di lucro, Art. 1143: uso abusivo di aeromobili a fini di profitto, Art. 1117: assunzione del comando di aeromobili da parte di soggetti non in possesso delle prescritte abilitazioni professionali, Art. 1228: sorvolo non autorizzato su aree abitate e lancio illecito di oggetti, come petali di rose durante matrimoni.
Le indagini hanno rivelato condizioni operative estremamente rischiose. In particolare, gli elicotteri non erano sottoposti a regolari controlli tecnici, non rispettavano le normative europee di sicurezza ed erano impiegati per trasportare turisti anche con bagagli posizionati sui comandi di volo o non correttamente stivati.
Inoltre, i decolli e gli atterraggi avvenivano in aree pericolose, spesso in prossimità di scuole, autostrade e ferrovie, con il rischio concreto per la pubblica e privata incolumità.
Al momento, tre elicotteri sono già sottoposti a sequestro, mentre le operazioni sono ancora in corso per completare il blocco dei restanti aeromobili coinvolti.