Le riprese del prequel della serie televisiva Gomorra, intitolato Gomorra – Le origini, stanno sollevando una crescente protesta tra i residenti e i commercianti dei Quartieri Spagnoli di Napoli. Gli abitanti della zona, armati di striscioni e volantini fai da te, hanno affisso sui negozi e sulle vetrine dei quartieri messaggi contro la serie, ritenuta dannosa per l’immagine della città.

Le Ragioni della Protesta
Sui cartelli, apparsi nei principali punti del quartiere, si leggono frasi come: “Ciak si gira, sempre Napoli di mira” e “Speculative riprese, imperdonabili offese”. In molti ritengono che la serie, pur essendo un successo internazionale, non faccia altro che perpetuare stereotipi negativi sulla città e sui suoi abitanti. Un video pubblicato sulla pagina Facebook ‘Figli del Sud, popolo sovrano’ esprime il malcontento di chi considera Gomorra come un elemento che enfatizza aspetti come la violenza e il degrado, allontanando il turismo e minando gli sforzi compiuti per migliorare l’immagine di Napoli.

Un residente della zona ha dichiarato: «Ci abbiamo messo 30 anni per portare un po’ di turismo nel nostro quartiere». La serie, secondo molti, ha contribuito ad alimentare una visione distorta e negativa di Napoli.

Il Supporto dell’Associazione Neoborbonica
La protesta ha ricevuto il sostegno dei Neoborbonici, un’associazione culturale che ha fatto sentire la propria voce attraverso il presidente Gennaro De Crescenzo. Secondo De Crescenzo, Napoli viene sfruttata come set per un tipo di narrazione che continua a danneggiarne l’immagine. «Questa narrazione non solo è offensiva per la nostra storia e per chi ogni giorno lavora onestamente, ma ha anche conseguenze reali. Allontana investitori, danneggia il turismo e rischia di condizionare le giovani generazioni», ha dichiarato. Il presidente ha anche sottolineato come cinema e televisione abbiano contribuito a diffondere una visione distorta della realtà napoletana, concentrandosi solo sugli aspetti criminali e violenti.

La Reazione degli Artigiani del Presepe
Anche gli artigiani del presepe hanno preso una posizione netta contro le riprese della serie, che racconta la giovinezza del boss Pietro Savastano. Nella famosa via di San Gregorio Armeno, cuore pulsante dell’arte del presepe, è comparso uno striscione che recita: “Gomorra napoletani in tv. Napoli dell’arte non vi sopporta più”. L’iniziativa, promossa dall’associazione Le Botteghe di San Gregorio Armeno, ha messo in evidenza il rifiuto da parte degli artigiani di vedere la città raccontata solo attraverso scenari di violenza e degrado. La denuncia, come sottolineato dal presidente Vincenzo Capuano, riguarda il fatto che Napoli sia sfruttata come uno sfondo criminale, oscurando invece la sua vera identità culturale, artistica e storica.

«Napoli è cultura, arte, artigianato. È una città che ha dato al mondo talenti straordinari e continua a essere un punto di riferimento per creatività e accoglienza. Non possiamo permettere che venga identificata solo con la camorra», ha affermato Capuano.