L’INPS ha avviato una serie di procedure di revisione delle pensioni di invalidità civile, sollevando preoccupazioni tra i beneficiari, in particolare per la difficoltà nel seguire correttamente l’iter burocratico e per i rischi connessi alla possibile penalizzazione di chi non è in grado di fornire tempestivamente la documentazione richiesta. Queste modifiche, pur necessarie per garantire l’equità e la sostenibilità del sistema previdenziale, presentano delle sfide significative per le fasce più vulnerabili della popolazione, che si trovano ad affrontare una burocrazia complessa senza un adeguato supporto.
Perché hanno avviato la revisione delle pensioni di invalidità ?
L’iniziativa di revisione delle pensioni di invalidità civile, in risposta a specifiche disposizioni normative, ha l’obiettivo di verificare periodicamente che i beneficiari continuino a soddisfare i requisiti necessari per mantenere il trattamento assistenziale. Questo controllo riguarda anche coloro che, in passato, avevano ottenuto il riconoscimento di invalidità totale e permanente, un aspetto che ha sollevato preoccupazione tra i beneficiari, poiché avevano fatto affidamento sulla stabilità della loro situazione economica.
Le modifiche normative e la nuova gestione delle invalidità
Tradizionalmente, le pensioni di invalidità venivano concesse in modo permanente a chi avesse subito danni irreversibili, come amputazioni o cecità. Tuttavia, con l’introduzione del decreto-legge n. 90 del 2014 e successivi aggiornamenti, l’INPS ha dovuto adottare una revisione periodica anche per i casi considerati “irreversibili”, per valutare se le condizioni di salute del beneficiario siano migliorate grazie a progressi nelle tecnologie mediche e nelle cure.
Questo approccio ha portato a un numero crescente di riduzioni o revoche delle pensioni, in particolare per persone anziane o in condizioni economiche fragili, che spesso non sono in grado di aggiornare tempestivamente la documentazione sanitaria. Il motivo più comune per la sospensione del beneficio è la mancanza di documentazione medica aggiornata, un problema che interessa soprattutto chi era convinto della natura definitiva del proprio riconoscimento.
Le modifiche alle procedure di revisione: il Decreto Legislativo n. 62/2024
Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 62 del 2024 e della legge di bilancio 2025, sono introdotte nuove modalità operative. Una delle principali novità riguarda i pazienti oncologici, per i quali i controlli sulle pensioni fino al 31 dicembre 2025 avverranno esclusivamente sulla base della documentazione presentata, senza convocare fisicamente i pazienti, salvo che non emergano dubbi o necessità particolari.
Rischi e problematiche legate alla revisione
Le revisioni, se da un lato mirano a garantire che le pensioni siano erogate solo a chi ne ha effettivamente diritto, dall’altro comportano rischi significativi per i beneficiari, soprattutto per coloro che, a causa di disabilità o scarsa familiarità con la burocrazia, non sono in grado di rispondere prontamente alle richieste dell’INPS. La scarsa assistenza sul territorio e i tempi stretti per l’invio della documentazione aumentano il numero di pensioni sospese, spesso per ragioni puramente formali e non per un effettivo miglioramento delle condizioni di salute dei beneficiari.