Un dolore immenso ha colpito la famiglia di Giada Coppola, una giovane di 21 anni di Città della Pieve, che è venuta a mancare improvvisamente dopo alcuni giorni di febbre alta. La ragazza, che aveva da poco subito un intervento ortopedico al ginocchio, è deceduta dopo un rapido e inaspettato peggioramento della sua salute, suscitando dolore e domande senza risposta tra i suoi cari.
I giorni prima della tragedia
Giada era stata ammalata nei giorni precedenti al decesso, accusando una febbre alta che non scendeva, seguita da continui conati di vomito. La madre, Barbara Strippoli, racconta di come la figlia, che stava a casa con il fratellino influenzato, sia peggiorata improvvisamente. Nonostante la telefonata disperata al 118, il cuore di Giada ha smesso di battere prima che i soccorsi potessero intervenire.
«Giada non riusciva a spiegare cosa le fosse, ha perso conoscenza, e io, arrivata subito a casa, ho cercato di farle il massaggio cardiaco, ma non ci riuscivo», racconta Barbara, visibilmente scossa. Il fratello di Giada, in un atto di coraggio straordinario, ha provato a salvare la sorella, iniziando a praticarle lui stesso il massaggio cardiaco mentre la madre si occupava della respirazione. Ma non c’era niente da fare.
Il tentativo disperato dei soccorsi
Arrivati con l’elisoccorso, i medici hanno fatto tutto il possibile per salvare la ragazza, trasportandola in volo all’ospedale di Perugia. Purtroppo, all’arrivo in ospedale, è stato solo possibile constatare il decesso di Giada, lasciando la famiglia in uno stato di shock e dolore.
Le ipotesi sulla causa del decesso
Al momento, l’ipotesi più accreditata è che la causa della morte sia stata un’embolia polmonare, una patologia che anche la madre di Giada ha avuto in passato. La famiglia, pur attraversando un dolore devastante, non punta il dito contro nessuno. Barbara Strippoli sottolinea che i medici hanno fatto di tutto per salvare sua figlia, e per questo non intende attribuire colpe a nessuno.
«Non voglio dare la colpa a nessuno – afferma la madre – spero che l’autopsia possa dare una spiegazione, e mi auguro che non ci siano responsabilità». La madre insiste nel non voler danneggiare l’immagine di chi ha cercato di salvare Giada, cercando conforto nell’idea che il destino abbia avuto il suo ruolo in questa tragica vicenda.
Il futuro e la speranza della famiglia
La famiglia di Giada, pur nel dolore, guarda avanti con il cuore pieno di amore e protezione per il fratellino eroe. Barbara non vuole pensare a una denuncia ma desidera la verità per evitare che una tragedia simile possa accadere di nuovo. La madre conclude: «Nessuno mi restituirà il mio angelo, ma ho il compito di proteggere chi è rimasto».