La cessione del Gruppo Dema alla Adler sta suscitando forti preoccupazioni, soprattutto per le possibili ripercussioni sul piano industriale e sui livelli occupazionali. Il timore principale riguarda la chiusura dei siti produttivi di Somma Vesuviana e Parolisi, con un impatto diretto su circa 380 lavoratori.
A lanciare l’allarme è Mauro Cristiani, segretario generale della Fiom CGIL di Napoli, il quale sottolinea che il piano industriale di Adler, se confermato, potrebbe comportare la cessazione delle attività a Somma Vesuviana (250 dipendenti) e a Parolisi (130 addetti).
L’appello della Fiom CGIL: necessaria un’analisi approfondita
Cristiani ha chiesto un intervento immediato del Tribunale di Napoli, presso il quale è depositato il concordato in continuità, affinché sia effettuata una valutazione approfondita dell’operazione di acquisizione.
La vicenda Dema si trascina da oltre 10 anni di difficoltà e vertenze sindacali, durante i quali i lavoratori hanno continuato a garantire la produzione, nonostante la gestione non sempre adeguata del gruppo. Ora, secondo la Fiom CGIL, è fondamentale che le istituzioni dimostrino un impegno concreto per tutelare il tessuto industriale e i posti di lavoro.
Le incertezze sul futuro di Dema
Le preoccupazioni riguardano anche la capacità di Adler di mantenere e innovare il processo industriale di Dema. Se il piano industriale ipotizzato venisse attuato, si aprirebbe una fase di grave crisi occupazionale in due aree già provate da difficoltà economiche.