A partire da febbraio 2025, il personale degli istituti penitenziari italiani riceverà l’Indennità di Specificità, un bonus mensile introdotto dal Decreto Legge n. 92/2024. Questa misura mira a valorizzare il lavoro svolto in un contesto complesso e delicato come quello penitenziario, ma ha già sollevato critiche sulla sua applicazione e inclusività. Vediamo nel dettaglio come funziona, chi ne beneficia e le reazioni che ha suscitato.

Cosa prevede l’Indennità di Specificità
L’Indennità di Specificità è un bonus mensile che verrà riconosciuto per tredici mensilità, con importi variabili in base alla qualifica del personale:

200 euro per i funzionari;
150 euro per gli assistenti;
100 euro per gli operatori.
Questo incentivo economico decorre dal 1° gennaio 2025 e sarà corrisposto a partire da febbraio, includendo gli arretrati del mese precedente. La misura, erogata attraverso la piattaforma NoiPA, punta a incentivare la professionalità e la dedizione di chi opera in un contesto lavorativo spesso caratterizzato da criticità operative e sociali.

Obiettivi e finalità della misura
L’introduzione di questa indennità rappresenta un riconoscimento tangibile dell’importanza del personale penitenziario nel garantire:

Sicurezza all’interno delle strutture;
Dignità e rieducazione per i detenuti;
La gestione di situazioni complesse e potenzialmente rischiose.
In un sistema carcerario che affronta sfide quotidiane legate al sovraffollamento, alla gestione delle emergenze e alla riabilitazione, il bonus vuole essere un segnale di attenzione e rispetto verso chi opera in prima linea.

Critiche al provvedimento
Nonostante l’intento positivo, il Decreto Legge n. 92/2024 è stato oggetto di critiche da parte di alcune organizzazioni sindacali, tra cui la CGIL, che lo ha definito:

Esclusivo: Il bonus è limitato al personale degli istituti penitenziari, escludendo altre categorie di lavoratori con mansioni simili, come il personale impiegato in ambiti giudiziari o amministrativi.
Inequità economica: La variabilità degli importi ha generato malumori tra gli operatori delle qualifiche inferiori, che percepiranno un incentivo nettamente inferiore rispetto ai funzionari.
Le critiche evidenziano l’esigenza di un approccio più inclusivo e strutturale, che consideri anche la carenza di risorse e di personale all’interno del sistema penitenziario.

Tempistiche e modalità di pagamento
Il pagamento sarà gestito dalle Ragionerie Territoriali dello Stato, che provvederanno all’inserimento dei beneficiari. I pagamenti tramite NoiPA includeranno gli arretrati di gennaio, con una possibile chiusura delle operazioni entro marzo 2025, a seconda della rapidità delle procedure amministrative.