Una nuova crisi occupazionale colpisce il settore automobilistico in Campania: 400 lavoratori delle aziende che operano all’interno del gruppo Stellantis rischiano il licenziamento a seguito della mancata conferma di una commessa in scadenza il 31 dicembre 2024. Nonostante settimane di proteste, incontri istituzionali e appelli alla responsabilità sociale, al momento non si intravedono soluzioni concrete.
Lo sciopero del 3 dicembre: presidio davanti ai cancelli
Per domani, lunedì 3 dicembre, è stato indetto uno sciopero con una manifestazione che si terrà a partire dalle 6 del mattino presso i cancelli dell’impianto G.B. Vico di Pomigliano d’Arco, uno dei simboli storici della produzione automobilistica italiana.
All’evento parteciperà anche il deputato Francesco Emilio Borrelli di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), che ha espresso solidarietà ai lavoratori e ribadito la necessità di un intervento immediato:
“Questi lavoratori non possono essere lasciati soli. A rischio 400 famiglie che hanno dedicato decenni di fedeltà al gruppo Fiat, prima ancora che diventasse Stellantis. Serve un tavolo di confronto immediato per garantire continuità lavorativa.”
Il contesto della crisi
La situazione si è aggravata nelle ultime settimane, con l’avvicinarsi della scadenza della commessa, che rappresenta un pilastro per la continuità occupazionale di questi operai. Secondo i lavoratori, il mancato rinnovo non solo mette in pericolo il futuro di 400 famiglie, ma colpisce anche un intero indotto industriale, strettamente legato alla produzione automobilistica di Stellantis a Pomigliano.
Le aziende coinvolte sono fornitori di servizi e componenti che operano all’interno del perimetro produttivo del gruppo, con ruoli fondamentali nella catena logistica e di assemblaggio.
Un futuro incerto per Pomigliano e l’automotive campano
L’impianto di Pomigliano d’Arco, già noto per le sue sfide nel garantire livelli di occupazione adeguati, si trova ora di fronte a una crisi che rischia di minare la stabilità di una delle sue aree produttive più cruciali.
Negli ultimi anni, il passaggio da Fiat a Stellantis ha introdotto cambiamenti significativi nel modello operativo, con una crescente pressione sulla riduzione dei costi e una transizione verso la produzione di veicoli elettrici. Tuttavia, questa trasformazione non è accompagnata da misure adeguate per proteggere i lavoratori del comparto tradizionale.





