Una folla di parenti, amici e cittadini ha riempito la Chiesa di Santa Caterina a Formiello a Napoli per dare l’ultimo saluto ad Arcangelo Correra, il diciottenne ucciso a pochi passi da via dei Tribunali. Il rito è stato un momento di dolore e riflessione, scandito da applausi e dal lancio di palloncini bianchi che, insieme a coriandoli, hanno accompagnato il feretro fuori dalla chiesa, simbolo della vita spezzata troppo presto. L’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ha celebrato le esequie insieme al parroco Carmine Amore, rivolgendo parole potenti contro la violenza, parole che hanno toccato profondamente i presenti.

Un Appello al Cuore dei Giovani
Durante la cerimonia, don Mimmo Battaglia ha voluto rivolgersi in particolare ai giovani, amici di Arcangelo, che erano posizionati accanto alla bara. “Non possiamo fingere,” ha esclamato l’arcivescovo, “Se siamo qui oggi, dobbiamo gridare con forza: basta con la violenza.” Le sue parole, accolte da applausi, sono state un appello alla coscienza dei presenti, un invito a non lasciarsi trascinare da dinamiche di odio e violenza. Don Mimmo ha esortato i ragazzi ad avere il coraggio di vivere secondo verità e a non dare a nessuno “in appalto la propria coscienza,” un monito per onorare la memoria di Arcangelo.

Il Silenzio, l’Applauso e i Palloncini: Il Saluto al Giovane Arcangelo
All’esterno della chiesa, una folla silenziosa ha atteso il feretro. Quando la bara bianca è uscita, il silenzio si è trasformato in un lungo applauso, accompagnato dal lancio di palloncini bianchi con le iniziali “A” e “C”, le lettere di Arcangelo Correra, e da una pioggia di coriandoli. Sul maxischermo allestito accanto all’ingresso, scorrevano immagini e messaggi affettuosi di amici e parenti, che ricordavano “Arcà” – il soprannome con cui lo chiamavano. Fiori azzurri e una foto del ragazzo adornavano il feretro, mentre amici e familiari alzavano lo sguardo per un ultimo saluto simbolico al giovane.

Napoli Riflette e Chiede Giustizia
La tragica morte di Arcangelo ha suscitato grande commozione e sconcerto nella comunità napoletana, già provata da episodi di violenza giovanile. La cerimonia, più che un semplice addio, è stata un invito alla riflessione e un momento di solidarietà collettiva. Le parole di don Mimmo Battaglia resteranno scolpite nella memoria dei presenti, un messaggio di speranza e un appello per un cambiamento reale, rivolto soprattutto ai giovani, per costruire una società dove la vita venga sempre rispettata e onorata.