Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha lanciato un duro attacco sullo stato della sanità pubblica e sull’autonomia differenziata al Festival delle Regioni di Bari. De Luca ha messo in evidenza la drammatica situazione dei pronto soccorso campani e ha denunciato una carenza di risorse che potrebbe portare alla chiusura di queste strutture vitali.

Sanità Campana: Una Situazione Insostenibile
Durante il suo intervento, De Luca ha dichiarato che la Campania è in una posizione critica a causa della mancanza di fondi e del riparto iniquo del fondo sanitario nazionale, che negli ultimi dieci anni ha sottratto alla regione quasi dieci miliardi di euro. Secondo il governatore, le risorse attualmente disponibili sono del tutto insufficienti per garantire un livello di servizio adeguato ai cittadini campani.

“Siamo sul punto di chiudere i pronto soccorso, è chiaro?”, ha avvertito De Luca, sottolineando come non siano state prese le decisioni necessarie per affrontare queste emergenze. La Campania, infatti, continua a ricevere meno finanziamenti rispetto ad altre regioni, rendendo difficile la gestione della sanità. Il governatore ha richiesto un sistema di finanziamento equo, che garantisca le stesse risorse per ogni cittadino italiano e un numero uniforme di medici e infermieri per ogni mille abitanti.

Assenza di Risorse e La Necessità di Investimenti
De Luca ha ribadito l’urgenza di maggiori fondi per il personale sanitario, dichiarando che la Campania non ha le risorse necessarie per assumere 30.000 infermieri e 20.000 medici, numeri necessari per mantenere un servizio sanitario funzionante. Per l’anno prossimo, ha affermato, la regione avrà a disposizione solo 1,3 miliardi di euro, un finanziamento largamente insufficiente.

Inoltre, ha criticato la manovra finanziaria nazionale, definendo i fondi destinati alla sanità pubblica “sottodimensionati”, tanto che, secondo i calcoli della Regione Campania, la spesa sanitaria scenderà sotto il 6% del PIL entro il 2026. De Luca ha anche espresso il suo disappunto riguardo all’accorpamento delle aliquote IRPEF, sostenendo che sarebbe stato meglio destinare i quattro miliardi previsti direttamente alla sanità pubblica.

L’Affondo sull’Autonomia Differenziata
Il presidente campano ha rivolto un severo attacco anche al progetto di autonomia differenziata, che ha definito “pericoloso per la sanità pubblica e la scuola pubblica”. De Luca si è detto preoccupato per gli effetti che la proposta della legge Calderoli potrebbe avere sulle regioni meno ricche come la Campania. Secondo il governatore, il sistema sanitario rischia di frammentarsi ulteriormente, penalizzando quelle aree che già faticano a garantire servizi essenziali.

Rivolgendosi direttamente al ministro leghista Roberto Calderoli, presente in platea, De Luca ha ironizzato sulla promessa di trovare i finanziamenti per i Lep (Livelli Essenziali di Prestazione), dichiarando con sarcasmo che la notizia lo ha “commosso”. Tuttavia, ha espresso forti dubbi sul fatto che l’autonomia differenziata possa essere realizzata senza aumentare gli oneri per il bilancio dello Stato, come precedentemente affermato da Calderoli.

La Critica al Sistema Burocratico
De Luca ha anche criticato il sistema burocratico italiano, descrivendolo come una “palude” in cui il Paese sta affondando. Ha sottolineato come la lentezza e l’inefficienza delle istituzioni impediscano di realizzare i cambiamenti necessari, specialmente in settori cruciali come la sanità e l’istruzione. “Siamo all’anno mille, altro che intelligenza artificiale”, ha commentato con amarezza, evidenziando il divario tra le sfide moderne e l’incapacità del sistema burocratico di affrontarle in maniera efficace.