Il Tribunale ha emesso una sentenza di condanna nei confronti di Antonio Rubbo, 33 anni, e di suo padre Alfonso, 60 anni, ristoratore di Guardia Sanframondi. La decisione arriva a conclusione del processo di primo grado, scaturito da un episodio avvenuto il 1 maggio 2020, durante il lockdown, che ha coinvolto un altro ristoratore della zona, un 35enne che ha subito lesioni e minacce.

Le Condanne
Il giudice Telaro ha condannato Antonio Rubbo a 3 anni e 1 mese di reclusione e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per le accuse di lesioni e minacce. Per il padre, Alfonso, il giudice ha stabilito una condanna di 8 mesi con pena sospesa, imputandogli il reato di minacce. Entrambi sono stati anche condannati a risarcire i danni alla vittima, un risarcimento che sarà definito in separata sede.

I Fatti
Secondo le indagini, l’incidente si è verificato quando il 35enne, anch’egli ristoratore e assistito dall’avvocato Antonio Di Santo, si trovava a passare in scooter davanti al locale di Antonio Rubbo. Quest’ultimo, vedendolo transitare, avrebbe invitato l’uomo ad avvicinarsi con un “Vieni qua”, originando così l’alterco che è poi degenerato in violenza. Il processo ha visto la difesa degli imputati rappresentata dall’avvocato Silvio Falato.

Implicazioni della Sentenza
Questa sentenza di primo grado si colloca in un contesto giuridico complesso, dove la condanna per lesioni e minacce non solo prevede una pena detentiva per Antonio Rubbo, ma anche una temporanea interdizione dai pubblici uffici, un elemento significativo che inciderà sul futuro dell’imputato. La pena sospesa per Alfonso Rubbo risparmia, al momento, al 60enne l’esperienza carceraria, pur confermando la sua responsabilità nel reato di minacce.