Durante il recente raduno della Lega a Pontida, si sono sollevati cori offensivi rivolti ai meridionali, in particolare ai napoletani e casertani, che hanno scatenato un’ondata di indignazione nel panorama politico, soprattutto all’interno del centrodestra.
Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, ha espresso con durezza il suo disappunto per le offese, definendole “vergognose e inaccettabili”. Martusciello ha richiesto una netta presa di distanza da parte della Lega campana, chiedendo al partito di chiarire la propria posizione e di dissociarsi da quanto accaduto. Ha anche lanciato un avvertimento in vista delle elezioni regionali in Campania, affermando che se la Lega non farà una “scelta civica”, non ci sarà nessuna alleanza per le prossime regionali.
L’episodio ha generato ulteriori tensioni, soprattutto a seguito della comparsa di striscioni con insulti diretti ad Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e leader di Forza Italia, con scritte come “Tajani scafista” e cori offensivi contro di lui. Questa situazione ha creato una spaccatura all’interno del centrodestra, con Forza Italia che ha richiesto immediate scuse da parte del leader della Lega, Matteo Salvini.
Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, ha commentato con altrettanta severità l’accaduto, ricordando che episodi simili non sono nuovi nella storia della Lega, citando i cori contro i napoletani che lo stesso Salvini aveva intonato in passato. Borrelli ha criticato la trasformazione della Lega da partito autonomista a partito nazionale, sostenendo che, nonostante il cambiamento d’immagine, il partito continua a mostrare segni di xenofobia e razzismo.
Questi cori non solo hanno scatenato tensioni politiche, ma rischiano di compromettere l’unità del centrodestra, soprattutto in vista delle imminenti sfide elettorali, dove la collaborazione tra i diversi partiti risulta cruciale.