Una proposta di legge per far si’ che il caregiver venga riconosciuta come figura lavorativa e dunque percepisca una retribuzione stabile e adeguata alle mansioni svolte. L’ha presentata, ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione, la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania Valeria Ciarambino (Gruppo misto), che oggi ha partecipato al convegno, promosso da Federcasalinghe, su “Il valore del lavoro di cura non retribuito – La rivoluzione culturale”.
“Oggi l’Italia ha un vulnus enorme dal punto di vista legislativo per quanto riguarda il riconoscimento e il sostegno alla figura del caregiver – ha spiegato Ciarambino a margine del convegno svoltosi nell’aula Siani del Consiglio regionale della Campania -. L’unica legislazione esistente e’ la cosiddetta legge 104 che riconosce un minimo di agevolazioni ai caregiver lavoratori, a quelli dove il lavoro di cura e’ residuale rispetto al loro lavoro. Quelli che invece rinunciano alla propria vita lavorativa per dedicarsi h24 alla cura, all’assistenza dei propri familiari, spesso addirittura disabili o malati, non hanno nessun tipo di riconoscimento. Ecco perche’ parliamo di rivoluzione culturale”.
“In questa proposta di legge – ha aggiunto Ciarambino – e’ previsto un riconoscimento economico a questi caregiver che sono tantissimi in Italia e che si sostituiscono allo Stato nel lavoro di cura”. Nella proposta di legge, ha aggiunto Ciarambino, “e’ previsto l’accredito dei contributi figurativi ai fini pensionistici per questo importante lavoro svolto, lavoro domestico, lavoro di cura”.
Infine ci e’ la questione della “certificazione delle competenze”. “Chi oggi svolge un lavoro di cura e di assistenza acquisisce delle competenze che nessun corso di poche ore ti puo’ dare – ha sottolineato Ciarambino -. Queste competenze sono da certificare e devono poter essere utilizzate ai fini del reinserimento lavorativo”.