Il Decreto-Legge 7 maggio 2024, n. 60, noto come “Decreto Coesione”, ha introdotto una serie di modifiche significative alle politiche di coesione nel nostro Paese, tra cui il “Bonus Donne” grazie ai fondi del Pnrr. Questa iniziativa è mirata a promuovere l’uguaglianza di genere e a contrastare la disoccupazione femminile, un problema che in Italia assume proporzioni allarmanti. Secondo un articolo del Sole24Ore, solo il 56,5% delle donne tra i 20 e i 64 anni è impiegato, rispetto alla media UE del 70,2%.
Obiettivi del Bonus Donne
Il “Bonus Donne” tramite il Pnrr è ideato per incentivare l’assunzione di donne che sono state senza lavoro per un periodo significativo. Le modalità di attuazione del bonus variano a seconda della regione di residenza e del tempo di disoccupazione:
Regioni del Sud Italia (Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno):
Donne senza lavoro per almeno sei mesi.
Resto d’Italia:
Donne senza lavoro per almeno ventiquattro mesi.
Dettagli dell’Esonero Contributivo
L’iniziativa prevede un esonero totale dai contributi previdenziali per i datori di lavoro privati che assumono donne a tempo pieno, valido dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025. L’esonero ha una durata massima di due anni e un tetto massimo di 650 euro mensili per ciascuna lavoratrice. È importante notare che questo esonero non include i contributi dovuti all’INAIL.
Condizioni per l’Accesso al Bonus
Le aziende che intendono beneficiare del Bonus Donne devono garantire che le nuove assunzioni determinino un aumento netto dell’occupazione. Questo viene calcolato sulla base della differenza tra il numero di lavoratori occupati in ciascun mese e la media dei lavoratori occupati nei dodici mesi precedenti, escludendo le riduzioni del numero di occupati in società controllate o collegate secondo l’articolo 2359 del codice civile.
Limitazioni e Esclusioni
Il Bonus Donne non si applica a:
Contratti di apprendistato di qualsiasi tipo.
Rapporti di lavoro domestico.
Aziende che beneficiano di altri tipi di esoneri contributivi.
Assunzioni nella Pubblica Amministrazione.
Monitoraggio e Valutazione
Il sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sottolinea che il provvedimento rientra nella riforma della politica di coesione, inserita nella revisione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). L’obiettivo è accelerare e rafforzare l’attuazione degli interventi finanziati dalla politica di coesione 2021-2027, mirati a ridurre i divari territoriali.
Implicazioni e Prospettive
Il Bonus Donne rappresenta un passo significativo verso la promozione dell’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro e il miglioramento della partecipazione femminile nel mercato occupazionale. Tuttavia, la sua efficacia dipenderà dalla capacità delle aziende di adottare questo strumento e di rispettare le condizioni imposte per l’accesso all’esonero contributivo.
Il Decreto Coesione e il Bonus Donne offrono una risposta concreta alle sfide della disoccupazione femminile e dei divari territoriali, contribuendo a creare un mercato del lavoro più inclusivo e equo. La speranza è che queste misure possano tradursi in un reale incremento dell’occupazione femminile, con benefici diffusi per l’intera società italiana.