L’accordo di sviluppo tra governo, Stellantis, sindacati, Regioni e Anfia, atteso da quasi un anno, questa volta sembra davvero vicino. Potrebbe essere firmato entro giugno a Palazzo Chigi. Al centro ci sarà l’obiettivo di raggiungere nel 2030 il milione di veicoli, tra auto e furgoni, prodotti da Stellantis, ma si dovranno mettere nero su bianco anche i provvedimenti del governo per aiutare l’azienda e per rafforzare la componentistica. Punti cardine sono gli interventi sull’energia con l’eliminazione di tasse e accise, i nuovi incentivi e il rafforzamento degli ammortizzatori sociali per gestire la transizione.
“Siamo finalmente sulla strada giusta. Si vedono finalmente i frutti del lavoro congiunto che abbiamo fatto con tutti gli attori presenti agli incontri, in un clima di piena condivisione” spiega il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Dopo gli annunci dell’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares ai sindacati a Torino sulla produzione della 500 ibrida a Mirafiori dal 2026 e della Jeep Compass ibrida a Melfi, l’ultimo tavolo al ministero ha riguardato i siti di Pomigliano e Cassino. Nella fabbrica campana, dove si producono il Tonale e la Dodge Hornet, si continuerà a fare la Panda almeno fino al 2029, mentre a Cassino sono confermati i tre modelli sulla piattaforma large in aggiunta al Maserati Grecale attualmente in produzione.
“Si vede anche il risultato delle battaglie che abbiamo fatto in Europa perché abbiamo rimosso il principale ostacolo che era il regolamento sugli euro 7 e questo consentirà di prolungare la produzione di alcuni modelli molto importanti come la Panda”, commenta Urso. Lo riconosce anche la Uilm per la quale “la battaglia vinta sul motore Euro7 ha garantito il futuro a Pomigliano”. La Fiom parla di “futuro ancora incerto per Pomigliano e Cassino” e ribadisce “la necessità di un tavolo di confronto a Palazzo Chigi dove siano affrontate – spiega il segretario nazionale Samuele Lodi – tutte le criticità che ancora persistono e che vedano Stellantis assumersi impegni e dare garanzie per il raggiungimento e superamento della produzione di un milione di veicoli e per la rigenerazione dell’occupazione nel Paese con l’auspicio che si determinino tutte le condizioni per un accordo di sviluppo”.
Anche per Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm “serve un incontro alla Presidenza del Consiglio per ottenere la migliore conclusione possibile di questo lungo confronto iniziato con l’apertura del tavolo automotive circa un anno fa. E’ essenziale che ci sia una prospettiva solida per tutti gli stabilimenti e che ci siano gli strumenti necessari per affrontare l’immediato futuro”.