Un epilogo inaspettato ha concluso il processo a carico di una donna di Telese Terme, accusata di occupazione abusiva di un alloggio popolare. Il giudice Telaro, pronunciando la sentenza finale, ha assolto la donna, sostenendo che il fatto non costituisce reato. I fatti risalgono al giugno 2022, quando la donna, incinta al momento dei fatti, si era introdotta in un appartamento senza avere alcun titolo legale per farlo. Tuttavia, la sua difesa, guidata dall’avvocato Salvatore Verrillo, ha sostenuto che questo gesto estremo fosse compiuto sotto la spinta di uno stato di necessità.

Lo stato di necessità, evidenziato con forza dalla difesa e riconosciuto dal giudice, ha giocato un ruolo fondamentale nella decisione finale. È emerso che la donna si era trovata in una situazione di estrema difficoltà, caratterizzata da precarie condizioni di vita e dall’imminente arrivo di un bambino. In questa cornice di difficoltà e pressione, l’occupazione abusiva dell’alloggio popolare è interpretata come un atto dettato dalla necessità di garantire un tetto sulla testa per sé e per il bambino in arrivo.

La sentenza di assoluzione ha quindi confermato la validità di questo argomento, riconoscendo che la donna agì in uno stato di necessità tale da giustificare il suo comportamento. La decisione del giudice Telaro ha sottolineato l’importanza di valutare attentamente il contesto e le circostanze specifiche di ciascun caso, al fine di garantire una giustizia equa e proporzionata.