Le polemiche riguardanti l’assegno unico e universale, gestito dall’INPS, hanno preso piede negli ultimi giorni a causa del ritardo nei pagamenti previsti per il 17, 18 e 19 aprile. Migliaia di cittadini, come riportato da FanPage.it, hanno espresso indignazione per questo slittamento significativo, spingendo l’ente previdenziale a pubblicare una nota per spiegare la situazione. Secondo quanto comunicato dall’INPS, si è verificato un lieve ritardo rispetto alle date concordate per i pagamenti dell’Assegno Unico, i quali saranno regolarizzati nei prossimi giorni. Uno slot di pagamenti ha dato esito negativo, ma una volta completati gli accertamenti tecnici, i versamenti saranno effettuati, seppur con un lieve ritardo rispetto alle date originarie. L’INPS assicura che tutti i pagamenti saranno completati entro il 30 aprile, considerando anche i giorni festivi.

Ma cosa rappresenta esattamente l’assegno unico e universale? Si tratta di un sostegno economico destinato alle famiglie con figli a carico, estendibile fino al compimento dei 21 anni per figli che soddisfano determinate condizioni e senza limiti di età per figli disabili. Le condizioni che rendono le famiglie idonee a ricevere questo sostegno includono la presenza di figli minorenni a carico, l’attestazione di gravidanza dal settimo mese per i nuovi nati, la frequenza a corsi di formazione scolastica o professionale, la ricerca attiva di lavoro e altri casi specifici.

Questo beneficio è destinato a tutte le categorie di lavoratori, tra cui dipendenti (pubblici e privati), autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati. L’assegno unico e universale rappresenta quindi un sostegno importante per le famiglie italiane, garantendo un aiuto economico significativo per affrontare le spese legate alla cura e all’educazione dei figli. Insomma, un contributo essenziale in questa fase per tante famiglie e che varia a seconda dei figli e della situazione economica familiare.

Per ulteriori informazioni sui requisiti e sulle modalità di richiesta, si consiglia di consultare il sito ufficiale dell’INPS.