In una vasta operazione condotta dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, in collaborazione con il Servizio centrale investigazione criminalità organizzata e i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, è sgominato un pericoloso gruppo criminale che si dedicava al riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite. Le indagini hanno portato a 25 misure cautelari e al sequestro di circa 8,4 milioni di euro in otto province italiane, su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia.

Il gruppo criminale, operante a livello nazionale e internazionale, ha utilizzato il noto brand di moda “Minimal Couture” come fronte per il riciclaggio di enormi somme di denaro sporco. Il marchio, creato nel 2010 dall’imprenditore napoletano Salvatore D’Amelio, aveva raggiunto un notevole successo commerciale nel settore della moda giovanile di tendenza, grazie anche a una strategia di promozione efficace sui social media.

Tuttavia, a distanza di 14 anni dal lancio, D’Amelio e altri indagati sono accusati di diversi reati, tra cui associazione a delinquere, ricettazione, detenzione illegale di armi da fuoco, tentata estorsione e tentato omicidio con l’aggravante del metodo mafioso. Le indagini hanno rivelato che il gruppo aveva riciclato ingenti somme di denaro provenienti da frodi fiscali e reati di contraffazione attraverso numerose società, acquisite o costituite in Italia e all’estero.

Il modus operandi prevedeva l’intestazione fittizia di queste società a prestanome reclutati e remunerati per eludere eventuali provvedimenti di sequestro. Inoltre, il gruppo si avvaleva di professionisti compiacenti per effettuare operazioni di riciclaggio in diversi settori economici, tra cui abbigliamento, orologi contraffatti, commercio di alimentari e prodotti informatici, ristorazione e trasporto merci. Sorprendentemente, il gruppo aveva anche acquisito il 50% del capitale sociale di una clinica per autistici in provincia di Campobasso, reimpiegando fondi illeciti.

Gli investimenti illeciti erano pubblicizzati attraverso immagini e commenti sui social media, mirati soprattutto a un pubblico giovane, creando un’immagine di successo incompatibile con i redditi dichiarati al fisco. Alcuni membri del gruppo erano coinvolti in ulteriori attività criminali, tra cui il possesso illegale di armi, la tentata estorsione e il tentato omicidio.

In seguito all’operazione, tre indagati sono posti in custodia cautelare in carcere, nove agli arresti domiciliari e 13 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Parallelamente, è  eseguito il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni mobili e immobili per un valore complessivo di 8,4 milioni di euro. L’azione delle forze dell’ordine ha portato alla luce una rete criminale sofisticata che si nascondeva dietro il successo di un noto marchio di moda.