Una donna, accompagnata da un’amica, è giunta al pronto soccorso dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, visibilmente scossa e ferita. Gli operatori sanitari hanno subito intuito che ci fosse qualcosa di più di semplici lividi e graffi, motivo per cui hanno richiesto l’intervento della polizia. I poliziotti, interagendo con la donna e scambiando qualche battuta, hanno prontamente riconosciuto i segnali di un caso di violenza domestica, attivando immediatamente il codice rosso. Sono avviate le procedure necessarie, coinvolgendo anche gli assistenti sociali del Comune di appartenenza della vittima, che erano in arrivo dalla provincia.

Probabilmente la donna aveva pensato di passare inosservata o forse temeva di procedere con una denuncia formale contro il marito, che ancora una volta l’aveva maltrattata davanti ai loro due figli. Tuttavia, grazie alla sensibilità degli operatori sanitari e della polizia, la donna si è sentita sempre più confortata e ha trovato il coraggio di aprirsi e raccontare la sua terribile esperienza.

La situazione che è emersa è stata davvero drammatica: la donna presentava evidenti segni di soffocamento al collo, come se qualcuno avesse cercato di strangolarla. Ha descritto in dettaglio gli abusi subiti, manifestando anche preoccupazione per sé stessa e per le sue figlie minori. Attivato il codice rosso, sono messe in atto tutte le misure per proteggere la donna e i suoi bambini.

Dopo aver svolto tutti gli esami sanitari necessari, fortunatamente la donna non ha riportato ferite gravi che richiedessero il ricovero ospedaliero. Inizierà ora un percorso che richiederà coraggio, denunce e l’allontanamento dal marito violento per costruire una nuova vita. È importante sottolineare che tutta la vicenda è ora tutelata dal segreto istruttorio, poiché la procura di Salerno è stata informata.

La polizia di Stato svolge un importante ruolo nella tutela delle donne vittime di violenza, e nella provincia di Salerno si impegnano attivamente attraverso incontri, iniziative didattiche e sociali, con l’obiettivo di aiutare le vittime a trovare il coraggio di denunciare.