Un’orribile tragedia familiare ha colpito la comunità di Mariglianella. Pochi giorni dopo la terribile mattanza avvenuta a Sant’Antimo, un altro quadro agghiacciante si è dipinto nella quiete di questa città. Questa volta, il palcoscenico della tragedia è stato l’appartamento di un uomo, dove un figlio è stato massacrato a coltellate dal proprio padre. Nel pieno del rimorso e della disperazione, l’aggressore si è allontanato dirigendosi verso il cimitero, dove ha posto fine alla sua vita con un gesto estremo.
I carabinieri del comando provinciale di Napoli sono intervenuti rapidamente per ricostruire i dettagli di questa tragica vicenda. I primi ad allertare le forze dell’ordine sono stati alcuni vicini che hanno sentito rumori e grida provenire dalla casa della prima vittima, il 54enne Giuseppe Basso. Quando i militari sono giunti sulla scena, hanno fatto una scoperta orribile: il corpo di Giuseppe giaceva a terra, circondato da una pozza di sangue.
Le sirene delle gazzelle dei carabinieri e delle autoambulanze hanno squarciato il silenzio che era appena calato sulla cittadina. L’incidente è avvenuto poco dopo una processione del Corpus Domini, che aveva attirato molta gente nelle strade. Le indagini hanno indicato subito che il padre della vittima potrebbe essere l’autore del terribile omicidio. Tra il padre e il figlio, da tempo c’erano stati dissapori e litigi violenti, probabilmente legati anche alla gestione di un’autofficina che entrambi gestivano.
Le ricerche del padre della vittima, intraprese immediatamente dopo il crimine, non hanno portato ad alcun esito positivo. I carabinieri hanno allargato le ricerche su tutto il territorio del Nolano e oltre. Verso le 23, è stata fatta una seconda scoperta: il corpo senza vita di Telesforo Basso, 79 anni, padre di Giuseppe. L’uomo, il principale sospettato dell’omicidio del figlio, si è suicidato sparandosi con una pistola all’ingresso del cimitero di Castello di Cisterna.
I motivi esatti che hanno portato a questa tragedia non sono ancora chiari, anche se sembra che le tensioni legate al lavoro e all’economia dell’autofficina siano state un fattore determinante. L’indagine è stata affidata alla Procura di Nola, che coordina gli sforzi per fare luce su questa tragedia senza senso. Le salme dei due uomini sono state rimosse e trasferite presso l’Istituto di Medicina Legale del Secondo Policlinico di Napoli, dove verrà effettuata l’autopsia.