Salvatore Onda, 30 anni, catturato dopo sei mesi di latitanza e si è consegnato al carcere di Poggioreale. Figlio di Umberto Onda, noto killer del clan Gionta di Torre Annunziata condannato all’ergastolo per vari omicidi legati alla guerra di camorra contro il sodalizio criminale dei Limelli-Vangone, Salvatore Onda era stato protagonista di un’operazione di polizia nel novembre 2022. Quell’operazione aveva portato all’arresto di 15 persone coinvolte in un traffico di droga tra l’Olanda e Torre Annunziata, mentre altre 6 erano poste agli arresti domiciliari. Tuttavia, quattro persone, tra cui Salvatore Onda, erano riuscite a sfuggire al blitz. A dare la notizia è il quotidiano Roma oggi in edicola.
Salvatore Onda è cugino omonimo dell’uomo considerato il “deus ex machina” della politica di Torre Annunziata e una delle principali cause delle infiltrazioni della camorra nell’amministrazione comunale, poi sciolta un anno fa per questo motivo. Secondo l’Antimafia, Onda faceva parte di un’organizzazione che per anni avrebbe gestito l’importazione di cocaina grazie ai legami diretti con Bruno Carbone, braccio destro di Raffaele Imperiale, un collaboratore di giustizia.
L’organizzazione era guidata da Francesco De Simone, 67 anni, un esponente di spicco della famiglia dei “quagli quagli”, potenti narcotrafficanti di Torre Annunziata, che è stato catturato nel febbraio 2018 dopo una lunga latitanza ad Amsterdam. De Simone avrebbe agito come intermediario tra Carbone e i narcotrafficanti di Torre Annunziata. Al vertice del gruppo vi erano anche Mario Iovene, cognato di De Simone, e i suoi generi Francesco Maresca, Sabatino Pinto e proprio Salvatore Onda.
Nonostante il suo coinvolgimento nel crimine organizzato, Salvatore Onda era stato un protagonista della vittoria del campionato di Eccellenza del Savoia Calcio durante la stagione 2010/2011. Tuttavia, il facile guadagno derivante dall’organizzazione di narcotrafficanti lo aveva allontanato dalla retta via in cui aveva iniziato a camminare.