La secolare Processione del Venerdì Santo di Somma Vesuviana è uno dei riti religiosi più suggestivi e amati del territorio. Con 2.000 confratelli che indossano il saio bianco e il cappuccio a volto scoperto, il corteo rievoca il funerale di Gesù morto e deposto dalla croce. La processione si snoda lungo il centro storico cittadino, tra alti falò ai quali gli stessi confratelli attingono per accendere le candele. Le luci si riflettono sulla Cinta Muraria di epoca Aragonese con il Miserere tutto in latino intonato dai confratelli durante l’intera processione.

Secondo Alessandro Masulli, Direttore dell’Archivio Storico di Somma Vesuviana, la Processione del Venerdì Santo è tra le più suggestive in Italia. Il corteo in sai bianchi, la statua ottocentesca della Madonna Addolorata, l’artistica scultura del Cristo Morto, mettono in scena il più commovente e sentito funerale della storia umana. La lunga veste nera della Vergine parte dal capo e si allarga fino ai piedi. Nelle mani giunte, a dita intrecciate, scende un fazzoletto di pizzo bianco. Il volto è olivastro e contrito. Ai suoi piedi il corpo seminudo del Cristo morto.

La Processione del Venerdì Santo mancava a Somma Vesuviana dal 2019, a causa della pandemia di COVID-19. Tuttavia, il sindaco Salvatore Di Sarno ha annunciato con orgoglio il ritorno della processione. Il corteo parte dal Borgo Medievale e raggiunge la parte bassa del paese. Prevede anche un lunghissimo corteo di donne che accompagna la Madonna con il Cristo Morto, sottolineato dai canti dei gruppi cantorum del congreghe.

Secondo lo storico di tradizioni popolari, Alessandro Masulli, i riti del Venerdì Santo che si svolgono in Campania hanno lo scopo di far rilevare ai fedeli il dolore della Chiesa per la Passione e Morte di Cristo.