Nel cuore della città di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, si è consumato un nuovo omicidio di stampo mafioso. Raffaele Malvone, presunto affiliato al clan camorristico Gallo-Cavalieri, è finito trucidato a colpi di arma da fuoco mentre si trovava nei pressi della sua salumeria in via Plinio. L’agguato è avvenuto a pieno giorno, verso l’ora di pranzo, nonostante la presenza di altri esercizi commerciali aperti e di avventori in zona. Malvone, 29 anni, era scarcerato circa un anno fa, ma era già rimasto coinvolto nell’operazione “Mano nera”, che aveva portato all’arresto e alla condanna in Cassazione di una cinquantina di persone ritenute vicine ai due principali clan camorristici operanti nel territorio oplontino. In particolare, Malvone finì condannato a 8 anni di reclusione.
Gli autori dell’agguato sono poi fuggiti su uno scooter dopo aver sparato tre colpi di pistola contro la vittima. Nonostante la presenza di esercizi commerciali e di avventori in zona, gli assassini non hanno avuto alcuna esitazione nell’aprire il fuoco, dimostrando una grande determinazione nell’esecuzione dell’omicidio.
La polizia, sul caso indagano gli agenti del commissariato di polizia di Torre Annunziata, ha effettuato i rilievi del caso, chiudendo la strada e sequestrando le immagini delle telecamere di videosorveglianza dei sistemi privati presenti in zona. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, vi è quella di una possibile risposta ad un altro agguato avvenuto nella tarda serata di lunedì scorso nella zona posta a ridosso del cimitero, nel quale era rimasto gravemente ferito Luigi Guarro, presunto affiliato al clan Gionta. L’uomo era stato raggiunto da più colpi di arma da fuoco, ma era miracolosamente sopravvissuto. Potrebbe essere stata questa la causa dell’agguato contro Malvone, che potrebbe essere stata la risposta del clan camorristico Gallo-Cavalieri al tentativo di eliminare un proprio affiliato.