La morte di Diana, la studentessa di 27 anni trovata senza vita a Somma Vesuviana, ha scatenato l’indignazione di molti studenti e attivisti che accusano il sistema universitario italiano di essere troppo competitivo e stressante per i giovani. Il collettivo autorganizzato universitario ha esposto uno striscione con la scritta “La vostra università uccide. Ci dispiace Diana” davanti a Palazzo Giusso, una delle sedi dell’Università L’Orientale di Napoli, in segno di protesta e di solidarietà per la studentessa scomparsa.
Secondo alcuni attivisti, il sistema universitario italiano è diventato sempre più meritocratico e competitivo negli ultimi anni, con l’obiettivo di produrre laureati altamente qualificati e pronti per il mondo del lavoro. Tuttavia, questo sistema esercita una forte pressione sui giovani studenti, che spesso si sentono sopraffatti dalle aspettative e dalle aspettative degli altri.
Non è la prima volta che si verifica una simile tragedia in Italia. Solo poche settimane fa, un altro studente si è tolto la vita a Milano per motivi simili. Il disagio giovanile è un’emergenza che va affrontata con urgenza, secondo gli attivisti, e il sistema universitario dovrebbe fare di più per supportare gli studenti che si trovano in difficoltà.
L’Università italiana, come molte altre in Europa, sta affrontando una serie di sfide in questo periodo di cambiamenti rapidi e di incertezza. Molti studenti si lamentano della mancanza di risorse e di supporto, della mancanza di preparazione per il mondo del lavoro e della mancanza di una cultura accademica più inclusiva e aperta al dialogo.