L’estensione del divieto di licenziamento anche ai padri fino al primo anno di vita del figlio rappresenta un importante passo avanti per la tutela dei diritti dei lavoratori genitori e per la conciliazione tra attività lavorativa e vita privata. Prima dell’entrata in vigore della riforma della maternità, il divieto di licenziamento per i padri era limitato ai casi in cui la madre non fosse in grado di accudire i figli o fosse impossibilitata a farlo. Questo significava che molti padri non avevano alcuna protezione in caso di licenziamento, a meno che non avessero preso il congedo parentale.
Con l’estensione del divieto di licenziamento, i padri che usufruiscono del congedo di paternità hanno la sicurezza di non poter essere licenziati fino al primo anno di vita del figlio. Questo permette ai genitori di dedicarsi con serenità alla cura del bambino senza dover temere di perdere il lavoro.
Inoltre, la riforma ha anche raddoppiato il congedo di paternità da 5 a 10 giorni, aumentando così la possibilità per i padri di partecipare attivamente alla cura dei figli sin dai primi giorni di vita.