La decisione della prima corte di Cassazione di annullare la sentenza a 24 anni per Finnegan Lee Elder e a 22 anni per Gabriel Natale Hjort in merito all’omicidio del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega ha suscitato grande commozione e delusione tra i parenti e colleghi della vittima. Secondo quanto emerso durante il dibattimento del primo grado di giudizio, i due studenti americani si erano recati a Roma per alcuni giorni di vacanza e, dopo aver comprato cocaina in piazza Trilussa a Trastevere tramite il mediatore Sergio Brugiatelli, erano finiti truffati dallo spacciatore a cui erano accompagnati. Durante la trattativa, erano rimasti intercettati da un gruppo di carabinieri che li seguiva già da piazza Trilussa.
La vicenda si è poi conclusa con l’omicidio del vice brigadiere dei carabinieri di Somma Vesuviana, Mario Cerciello Rega nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019 nel quartiere Prati, a Roma. Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjort erano arrestati e condannati in primo grado a 26 e 25 anni di reclusione rispettivamente per l’omicidio del vice brigadiere e le lesioni ai danni dell’altro carabiniere presente.
La decisione della prima corte di Cassazione di annullare la sentenza e la conseguente richiesta di un nuovo processo per Gabriel Natale Hjort hanno suscitato sconcerto e indignazione tra i familiari della vittima e i colleghi della polizia, che si sono sentiti traditi dal sistema giudiziario.