Camorra: estorsioni e usura a Pompei e Scafati, arrestato il boss e 15 affiliati

I carabinieri di Nocera Inferiore hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal gip di Salerno su richiesta della Dda salernitana, nei confronti di 16 indagati ritenuti respo...

15 dicembre 2016 15:11
Camorra: estorsioni e usura a Pompei e Scafati, arrestato il boss e 15 affiliati -
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I carabinieri di Nocera Inferiore hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal gip di Salerno su richiesta della Dda salernitana, nei confronti di 16 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione camorristica, estorsioni, usura, esercizio abusivo dell'attività finanziaria, lesioni personali e intestazione fraudolenta di società, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Tra i destinatari spiccano Luigi Da Martino, detto “Gigino ‘o profeta”, considerato l’attuale reggente del clan Cesarano, Michele Matrone, figlio dell’ergastolano Francesco detto “a belva”, e Andrea Spinelli, già arrestato lo scorso novembre per estorsione.

Le indagini coordinate dalla Dda di Salerno ed eseguite dal Nucleo operativo e radiomobile di Nocera Inferiore sono scattate a seguito dell’arresto, nel settembre 2015, di un gruppo di esponenti del clan Ridosso-Loreto dedito a estorsioni ai danni di commercianti nel territorio di Scafati, Pompei e Castellammare di Stabia, che portò alla cattura dei vertici dell’organizzazione criminale anche per l’omicidio di Luigi Muollo e il tentato omicidio di Generoso Di Lauro, avvenuti agli inizi degli anni 2000.

Dalle indagini sono emersi i contatti tesi a una spartizione del territorio scafatese e della limitrofa area pompeiana tra i clan Loreto-Ridosso di Scafati, il clan Matrone e il clan Cesarano di Pompei e Castellammare di Stabia. Sono state accertate molteplici richieste estorsive tra il 2014 e il 2016 nei confronti di imprenditori e commercianti della zona, consistenti in consegne di denaro o prestazioni per importi complessivi pari a 400mila euro.

Inoltre il clan Ridosso-Loreto, attraverso la costituzione di tre imprese intestate a prestanome e sottoposte a sequestro, imponeva gli appalti per il servizio di pulizie in un centro commerciale di Scafati e, con il placet dell’altro gruppo criminale, in una sala giochi a Pompei.

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