«Circumvesuviana, non saranno rispettati i tempi per i nuovi treni»
«Non saranno rispettate le scadenze del cronoprogramma per la consegna dei nuovi treni sottoposti al riammodernamento. La Giunta De Luca ammetta i ritardi e faccia chiarezza, una volta per tutte». Lo...
«Non saranno rispettate le scadenze del cronoprogramma per la consegna dei nuovi treni sottoposti al riammodernamento. La Giunta De Luca ammetta i ritardi e faccia chiarezza, una volta per tutte». Lo dice Tommaso Malerba, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Campania che sulla vicenda ha rivolto una dettagliata interrogazione al presidente De Luca.
«Non raccontiamoci più favolette: i 25 treni Etr serie T21 ed i 12 treni Etr Fe 220 - sottolinea Malerba - non saranno messi in circolazione, secondo i tempi prefissati, la consegna del primo locomotore, infatti, era prevista per la fine del mese di marzo 2017. Ci risulta che sono state segnalate delle prescrizioni tecniche e quindi delle varianti costruttive - evidenzia - che porteranno ad un aumento di spesa e allo slittamento dei tempi. C’è da fare una riflessione e allo stesso tempo una domanda - fa notare il capogruppo - si tratta di variazioni costruttive oppure di errori di progettazione?».
«La Regione e la società Eav (Ente Autonomo Volturno srl) in ragione del grave stato di usura del materiale rotabile - aggiunge Malerba - aveva programmato una serie di interventi di ripristino funzionale dei treni utilizzati sulle linee di trasporto pubblico. L’Eav si è impegnata con un atto aggiuntivo con la Regione - evidenzia Malerba - a concludere gli interventi entro il 2019 sulla base di un cronoprogramma in cui è indicata quale data di consegna del venticinquesimo ETR, il mese di marzo 2018».
«E proprio oggi nella seduta della Commissione d’inchiesta sulle società partecipate - spiega - abbiamo ascoltato in audizione il presidente e Ad dell’Eav Umberto De Gregorio che illustrando la situazione della società l’ha definita in stato di pre-fallimento. Società che continua a perdere milioni di euro e con una massa di debiti impressionante - prosegue Malerba - originata principalmente dall’area degli investimenti e pare dai crediti verso la stessa Regione non riconosciuti e non iscritti al bilancio».
«Neppure si comprende bene se la disponibilità accordata dal Governo di rimpinguare le casse della società con 600 milioni - aggiunge - sia reale oppure collegata ad una serie di precondizioni. C’è da registrare che il trasporto in Campania è all’anno zero - conclude Malerba - come ogni giorno constatano sulla propria pelle i cittadini».