Targhe estere, a Napoli circola la metà di quelle presenti in Italia

35mila veicoli immatricolati in Polonia e Bulgaria

A cura di Redazione
07 dicembre 2025 10:52
Targhe estere, a Napoli circola la metà di quelle presenti in Italia -
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Nelle strade di Napoli e in diverse aree della Campania è sempre più frequente imbattersi in auto con targhe straniere, soprattutto polacche e bulgare. Il fenomeno ha raggiunto dimensioni senza precedenti in Italia: secondo i dati del Registro Nazionale Veicoli Esteri (Reve), nel capoluogo partenopeo circolano circa 35mila veicoli immatricolati all’estero, su un totale di 53mila presenti sull’intero territorio nazionale. La maggior parte proviene dalla Polonia.

Perché così tante targhe estere a Napoli

Alla base di questa anomalia ci sono due fattori principali:

Costi assicurativi molto elevati: Napoli registra da anni le tariffe Rc Auto più alte d’Italia.

Secondo gli ultimi dati Ivass, la polizza obbligatoria costa in media circa 540 euro l’anno, cifra che cresce notevolmente se si aggiungono coperture come furto o eventi atmosferici.

Per assicurare uno scooter, in alcuni casi, si arriva a superare i 2mila euro annui, più del valore del mezzo stesso.

Minore pressione fiscale: immatricolare un veicolo all’estero consente di evitare il pagamento di tasse italiane come il bollo.

Il fenomeno è cresciuto parallelamente all’aumento dei costi assicurativi e ha generato un sistema molto diffuso, sfruttato per abbattere spese considerate insostenibili da molti automobilisti.

Il meccanismo: reimmatricolazione e noleggio dall’estero

Il procedimento più usato prevede:

la cancellazione del veicolo dal Pra italiano;

il trasferimento formale in Polonia o Bulgaria;

la nuova immatricolazione tramite un’agenzia estera, che diventa proprietaria del mezzo;

il successivo noleggio a lungo termine al conducente italiano.

Grazie a questo passaggio, i costi assicurativi calano drasticamente:

600–800 euro il primo anno, circa 350 euro per quelli successivi.

Il sistema sfrutta una deroga introdotta nel 2022, che impedisce agli italiani di circolare con un veicolo estero di loro proprietà, ma consente loro di guidarlo se il mezzo risulta intestato a un’azienda di noleggio straniera.

Le criticità: difficoltà nei controlli e rischi legali

L’uso diffuso delle targhe estere comporta conseguenze rilevanti:

Scarsa tracciabilità del reale utilizzatore, soprattutto quando non viene effettuata l’iscrizione al Reve, obbligatoria ma spesso ignorata.

Problemi nei risarcimenti: in caso di incidente è molto difficile identificare conducente e proprietario, a causa della mancanza di un efficace sistema europeo di scambio dati.

Impossibilità per i Comuni di riscuotere le multe, poiché risalire all’intestatario del veicolo è complesso o impossibile.

L’unico rischio diretto per chi affida il proprio veicolo a un’agenzia estera riguarda un eventuale fallimento della società proprietaria, che potrebbe compromettere la possibilità di rientrare in possesso dell’auto.

Un fenomeno in crescita che solleva interrogativi

Nonostante le autorità stiano monitorando la situazione, la diffusione delle targhe estere in Campania continua a crescere. La questione riguarda non solo l’evasione assicurativa e fiscale, ma anche la sicurezza stradale e la tutela delle vittime di incidenti.

Le istituzioni, nel frattempo, valutano modifiche normative per chiudere le falle che rendono possibile un fenomeno così diffuso quanto problematico.

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