Materiali alle stelle, i cantieri sono a rischio
Acen e Ance Campania lanciano un allarme che riguarda l’intero settore delle costruzioni: i ritardi nei pagamenti dei ristori per il caro materiali e l’assenza di nuove risorse per il 2025 e il 2026 s...
Acen e Ance Campania lanciano un allarme che riguarda l’intero settore delle costruzioni: i ritardi nei pagamenti dei ristori per il caro materiali e l’assenza di nuove risorse per il 2025 e il 2026 stanno mettendo a rischio la continuità dei lavori pubblici in tutta la regione. Le associazioni dei costruttori parlano di una situazione «estremamente critica», che potrebbe tradursi in rallentamenti significativi o addirittura in stop dei cantieri.
Secondo i dati Cnce_Edilconnect, in Campania sono attivi circa 1.050 cantieri, per un valore complessivo di 8,558 miliardi di euro, privi della possibilità di adeguare i prezzi ai costi di mercato. Una condizione che espone imprese e committenti a rischi operativi ed economici crescenti.
PNRR, oltre un terzo dei cantieri coinvolti
Tra questi interventi, 363 cantieri, per un valore di 5,856 miliardi di euro, riguardano progetti finanziati con il PNRR. Senza nuovi stanziamenti e senza una proroga della normativa sugli adeguamenti al 2026, la prosecuzione dei lavori diventerebbe, secondo le associazioni, «impossibile».
«Le imprese stanno sostenendo anticipazioni finanziarie ormai insostenibili», spiega Angelo Lancellotti, presidente dell’Acen. Una situazione che, come sottolinea anche Luigi Della Gatta, presidente di Ance Campania, rischia di «bloccare la filiera e compromettere gli obiettivi del PNRR».
Caro materiali ancora molto pesante: aumenti fino al 65%
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il caro materiali non è affatto superato. I costi di realizzazione delle opere pubbliche restano «significativamente più alti» rispetto ai prezzari applicati nelle gare. Secondo i dati Istat citati dai costruttori, i prezzi di esecuzione sono aumentati in media del 30%. Alcuni materiali da costruzione continuano a registrare rincari elevatissimi:
acciaio: +30%
bitume: +49%
rame: +65%
Livelli che restano molto superiori a quelli del periodo pre-Covid.
Un settore esposto al rischio blocco
La combinazione di costi fuori controllo, ritardi nei ristori e assenza di risorse future crea uno scenario critico per la Campania. Senza interventi immediati, i lavori in corso — soprattutto quelli legati al PNRR — potrebbero affrontare rallentamenti strutturali, con ricadute pesanti su imprese, lavoratori e obiettivi di investimento pubblico.