Sarà Napoli ad assegnare il titolo di panettone più buono del 2025. La città ospiterà infatti una nuova edizione del Campionato del Mondo del Panettone, in programma domenica 16 e lunedì 17 novembre all’interno di Gustus, il salone professionale dedicato all’agroalimentare, all’enogastronomia e alle tecnologie del settore, allestito presso la Mostra d’Oltremare.

La competizione, organizzata dalla Federazione Internazionale Pasticceria Gelateria Cioccolateria (FIPGC), vedrà sfidarsi 50 panettoni finalisti selezionati lo scorso ottobre. In gara ci saranno produzioni classiche, varianti innovative, interpretazioni salate e panettoni decorati, oltre ai pandori artistici. Tra i Paesi rappresentati figurano Francia, Spagna e Giappone, a conferma dell’ampia partecipazione internazionale.

Le categorie in competizione

I maestri pasticceri si contenderanno il titolo nelle seguenti categorie:

panettone classico, panettone innovativo, panettone salato, panettone o pandoro decorato, miglior panettone del mondo

La giuria tecnica valuterà aspetto, profilo aromatico, consistenza e qualità degli ingredienti, mentre il pubblico potrà partecipare a degustazioni durante le due giornate della manifestazione.

Premiazione il 17 novembre

La cerimonia di premiazione è prevista per lunedì 17 novembre alle ore 15:00 e decreterà i vincitori delle diverse categorie, oltre al miglior panettone assoluto dell’edizione 2025.

Il valore dell’evento secondo FIPGC

«Con questa manifestazione vogliamo promuovere la produzione artigianale del panettone, valorizzandone la qualità e sostenendo il lavoro dei maestri pasticceri», spiega Matteo Cutolo, presidente FIPGC. L’obiettivo, aggiunge, è contribuire alla crescita del settore e della pasticceria italiana attraverso un concorso di livello internazionale.

«La partecipazione crescente di professionisti da tutto il mondo – sottolinea Cutolo – dimostra la forza del comparto e la capacità dei produttori di rispondere a un pubblico sempre più attento. Il campionato genera inoltre nuove opportunità economiche per aziende, distributori e per l’intera filiera agroalimentare».