Dieci tonnellate di rifiuti sequestrate nei Paesi Vesuviani

La Guardia di Finanza ha sequestrato un opificio abusivo di circa 300 metri quadrati utilizzato come deposito di rifiuti tessili speciali non pericolosi. All’interno del capannone, situato nell’area m...

03 novembre 2025 13:00
Dieci tonnellate di rifiuti sequestrate nei Paesi Vesuviani -
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La Guardia di Finanza ha sequestrato un opificio abusivo di circa 300 metri quadrati utilizzato come deposito di rifiuti tessili speciali non pericolosi. All’interno del capannone, situato nell’area metropolitana di Napoli, sono state trovate 10 tonnellate di materiali e diverse attrezzature da lavoro impiegate per il trattamento illecito degli indumenti usati.

Il sequestro e le indagini

L’operazione è condotta dai finanzieri della Compagnia di Portici, che hanno individuato la struttura utilizzata come attività di commercio all’ingrosso, recupero e trattamento di rifiuti tessili di seconda mano. L’impianto operava senza alcuna autorizzazione ambientale, privo di igienizzazione e sanificazione dei materiali, e completamente sconosciuto al fisco.

I materiali sequestrati

Durante l’ispezione, i militari hanno accertato la presenza di balle di abiti usati provenienti da raccolte urbane, insieme a bilance industriali, ceste metalliche, contenitori in plastica, banchi da lavoro e documenti relativi alla gestione dell’attività.
È emersa inoltre l’assenza di un impianto antincendio, obbligatorio per strutture che trattano grandi quantità di materiale facilmente infiammabile.

Il mercato parallelo degli indumenti usati

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, parte dei capi di abbigliamento era già pronta per la vendita su un mercato parallelo, senza tracciabilità né certificazioni di provenienza. L’attività avrebbe dunque alimentato un circuito illecito di smaltimento e rivendita, con potenziali rischi ambientali e igienico-sanitari.

La denuncia

Il responsabile, un 25enne italiano con precedenti penali, è denunciato alla Procura della Repubblica di Napoli per gestione illecita di rifiuti e violazione delle norme di sicurezza antincendio.
Le indagini della Guardia di Finanza proseguono per accertare ulteriori responsabilità e individuare eventuali collegamenti con altre attività analoghe sul territorio.

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