Al liceo spunta la "lista stupri" con i nomi di 10 ragazze

Una scritta con vernice rossa, definita una vera e propria “lista degli stupri” contenente nomi e cognomi di una decina di studentesse, è apparsa nei bagni del liceo Giulio Cesare di Roma. L’episodio,...

30 novembre 2025 08:00
Al liceo spunta la "lista stupri" con i nomi di 10 ragazze -
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Una scritta con vernice rossa, definita una vera e propria “lista degli stupri” contenente nomi e cognomi di una decina di studentesse, è apparsa nei bagni del liceo Giulio Cesare di Roma. L’episodio, immediatamente denunciato dal collettivo studentesco antifascista Zero Alibi e dai rappresentanti d’istituto, ha generato un’ondata di indignazione all’interno della scuola e nel dibattito pubblico.

La posizione della scuola: condanna ferma e sanzioni in arrivo

La dirigenza scolastica ha espresso una condanna netta, definendo l’atto inaccettabile e ribadendo il rifiuto di ogni forma di violenza, discriminazione e cultura patriarcale. La scuola ha annunciato che intende procedere con sanzioni particolarmente severe nei confronti dei responsabili, affiancando alle misure disciplinari nuove iniziative educative sul rispetto, sulle relazioni e sulla prevenzione della violenza di genere.

L’istituto non è nuovo a episodi di violenza simbolica: negli anni precedenti si erano già registrati danneggiamenti e atti ostili contro iniziative organizzate per la Giornata contro la violenza sulle donne. Un caso simile si era verificato anche in un altro liceo romano nel 2024, dove alcuni maturandi avevano esposto una lista delle cosiddette “conquiste”, contenente nomi di compagne di scuola.

Le reazioni delle studentesse: “Umiliate e preoccupate”

Una delle ragazze coinvolte ha raccontato il proprio smarrimento, sottolineando il peso emotivo dell’accaduto:

«Mi sono sentita umiliata, ho provato vergogna. Solo oggi ho realizzato fino in fondo la gravità di quello che abbiamo subito».
La studentessa ha inoltre manifestato preoccupazione per il comportamento futuro degli autori, affermando che potrebbero costituire «un pericolo probabilmente» una volta usciti dalla scuola.

La comunità scolastica: solidarietà e richiesta di prudenza

La maggior parte degli studenti ha espresso solidarietà alle compagne, chiedendo allo stesso tempo di evitare accuse infondate o giudizi affrettati. Alcuni ragazzi indicati senza prove come possibili autori starebbero già ricevendo minacce sui social, fenomeno che gli studenti invitano a contrastare con fermezza.

Anche le famiglie delle ragazze coinvolte si sono attivate, sollecitando la dirigente a sporgere denuncia formale e ad adottare misure più incisive.

Le reazioni politiche: educazione al rispetto al centro del dibattito

L’episodio ha immediatamente prodotto un confronto politico sul ruolo della scuola nella prevenzione della violenza di genere.

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha definito il fatto «gravissimo» e ha richiesto indagini accurate e sanzioni adeguate. Ha ricordato inoltre l’importanza dei nuovi corsi obbligatori sull’educazione al rispetto e sulle relazioni, introdotti nelle Linee guida di educazione civica.

La sottosegretaria Paola Frassinetti ha parlato di un episodio «inaccettabile», sottolineando la necessità di continuare a educare i giovani all’empatia, alla gestione delle relazioni e al rispetto reciproco.

Dall’opposizione, Elisabetta Piccolotti (Alleanza Verdi-Sinistra) ha criticato la linea del Governo, contestando l’impostazione che affida l’educazione affettiva e sessuale quasi esclusivamente alle famiglie. Ha domandato se, alla luce di quanto accaduto, sia ancora sostenibile escludere una specifica ora curricolare obbligatoria dedicata a questi temi.

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